Attilio Caso
16 luglio 2015
"Il vostro Affezionatissimo ha voluto che i ricordi
e le sensazioni si sedimentassero, prima di esprimersi. È stato per una
volta ancora sconvolto e indispettito dal comportamento tipicamente
neoliberista e arrogante dei tedeschi e dei popoli nordici. Sabato,
sorseggiava piacevolmente una limonata, seduto ad un tavolo di un bar in
riva al Lago di Ledro. Leggeva Platone, appuntando a margine le
considerazioni da scambiare con Luciano, era solo e nessuno, dico
nessuno, lo riconosceva. Così, a turbare quel momento di intensa
riflessione, da un sentiero hanno iniziato a spuntare decine di ciclisti
a coppie, in piccoli gruppi oppure in fuga solitaria. Avevano dovuto
percorrere chissà quanti chilometri in muntain bike, sotto un sole
cocente e scalando salite sterrate. Erano tutti tedeschi ed olandesi.
Non gareggiavano. Loro vivono così: in preda ad una necessità
dell'impegno, della costanza, della fatica, del risultato. Trascorrono
le vacanze arrampicandosi e correndo. Il vostro Affezionatissimo si
guardava intorno, fortunatamente accerchiato da italiani che inforcavano
aperitivi e si iniziava a sentire un po' confortato, allorché da quel
sentiero, a piedi, è spuntata una famiglia che parlava italiano. Che
delusione. Due bimbe e una coppia di genitori: sicuramente sostenitori
del premier, imbevuti di austerità e rigore. Allora ha deciso di
raggiungere subito Stefano e Nichi, per discutere del futuro della
sinistra di popolo. Ci è andato in risciò, alimentato dall'energia
meccanica sviluppata dai dottorandi che collaborano con Luciano,
motivati dal ritmo della pizzica."
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