domenica 16 giugno 2013

Basta Tafazzi!

l’intervista a Giovanna Casadio a Debora Serracchiani

debora1«Non è possibile picconare sempre chi ha ruoli di responsabilità, neppure se fossi io stessa a farlo, lo giustificherei…». Debora Serracchiani, “governatrice” del Friuli, invita a tenersi stretto per ora il governo Letta. «Mi sembra che il Pd ogni tanto si cacci in un mondo virtuale, alla Blade Runner».
Serracchiani, meglio le larghe intese di oggi che tornare a puntare su un governo con grillini e Vendola?
«Lo dico dal punto di vista di presidente della Regione, guardiamo al governo. Lo so che è complicato tenerlo in piedi e ancora più difficile è giustificarlo, ma è l’unico governo oggi possibile. Non mi avventuro in voli pindarici. Anche perché dall’altra parte, quella dei grillini, c’è una scomposizione preoccupante. Non so dove finirà il M5S: da forza maggioritaria si è trasformata in un movimento con dinamiche interne di divisione».

Non dà fiducia ai 5Stelle?
«Se siamo dove siamo, la “colpa” è loro. Grillo non ha capito l’occasione del cambiamento. Oggi hanno rinunciato a cose fondamentali, come la trasparenza e la democrazia interna. Sarei cauta con nuove aperture ai grillini».

Secondo lei sono inaffidabili?
«L’inaffidabilità prevede prima l’affidamento. Qui siamo all’assoluta incertezza. Il M5S ha un difetto strutturale: prendere delle persone e tenerle insieme su alcuni punti, anche importanti, non basta. Ci vuole un altro collante che non sia il “capo”, cioè Grillo».

L’avvertimento di Bersani, e dei bersaniani, sulla possibilità di un’altra maggioranza è una bordata al governo?
«Non è tempo di avvertimenti. Ma guardiamo dove siamo… il governo di cambiamento è una prospettiva lontana. A me non sembra il caso che con un colpo di spugna si torni a sei mesi fa, come se niente fosse. Anche io ho un’aspettativa, quella di avere prima o poi un forte governo di centrosinistra. Ma ne passerà di tempo».

Bersani ricostruisce così la sua leadership?
«Legittimo che ci sia l’aspirazione ad avere spazio politico. Ma è finito il tempo…».

Quale tempo è scaduto, quello di Bersani?
«Diciamo che ci sono dinamiche tipiche pre-congressuali. Sono finiti i tempi in cui la linea politica è “essere contro”. Siamo chiamati tutti a comportarci come non ci siamo mai comportati, a evitare continui tafazzismi».

Nel Pd c’è chi vuole tagliare la strada a Renzi cambiando le regole del partito?
«Renzi è la risorsa che il Pd in questo momento ha. Matteo però faccia una scelta, e in fretta, cosicché ci sia chiarezza».

(La Repubblica, 16 giugno 2013)

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