Corriere della Sera 24/09/14
Antonella Baccaro
Annamaria Furlan (nella foto ),
cinquantasei anni, genovese, eloquio inarrestabile, punteggiato da
una «erre» arrotata, potrebbe diventare il nuovo segretario
generale della Cisl succedendo a Raffaele Bonanni: la prima donna a
ricoprire questo incarico. A nominarla dovrebbe essere, verso la
prima decade di ottobre, il Consiglio generale, lo stesso che aveva
incoronato il 15 giugno 2013, per la terza volta, il leader uscente
Raffaele Bonanni che aveva voluto, appena tre mesi fa, Furlan,
segretario generale aggiunto. Oggi, nella riunione dell’esecutivo,
Bonanni dovrebbe dare l’annuncio del suo ritiro sei mesi prima
della scadenza. Ma la linea del sindacato «non cambierà», ha
precisato ieri quest’ultimo.
Furlan in effetti è molto vicina
a Bonanni. La sua esperienza nel sindacato inizia a 22 anni sul luogo
di lavoro, nel 1980 è delegata del Silulap, i lavoratori postali di
cui diventa, successivamente, segretaria provinciale e regionale.
Furlan approda poi alla guida della Cisl di Genova e alla Cisl
regionale della Liguria. Dal 2002 è segretario confederale della
Cisl, dove si occupa del settore terziario e servizi. Infine la
nomina a «aggiunto», dedicata alla madre che «mi ha aiutato a
conciliare famiglia e lavoro». Sulla modifica dell’articolo 18
Furlan ha detto di recente: «Il problema non è proprio questo: con
tre milioni di disoccupati e il 45% dei giovani che non trova lavoro,
il tema è un altro. Questa nuova norma assorbe quel milione di
lavoratori precari, finte partite Iva, co.co.pro che sono i veri
sfruttati del mondo del lavoro?». Sulla deriva dei corpi intermedi
ha usato parole molto chiare: «Renzi è un modello di come la
politica si rapporta con i cittadini e i corpi intermedi . E noi che
facciamo? Dobbiamo contrapporre alla politica dell’uomo "solo
al comando", la politica della partecipazione: torniamo tra la
nostra gente, andiamo sui posti di lavoro. O saremo spazzati via».
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