Corriere della Sera 06/09/14
Pierluigi Battista
L’Associazione nazionale dei
magistrati (Anm) svolge con molta combattività e determinazione la
funzione sindacale che le è propria. Con un difetto: quello di voler
nobilitare le rivendicazioni di categoria come se fossero valori
assoluti e non negoziabili. Ora, per esempio, la riforma della
giustizia prospettata dal ministro Orlando rischia di incagliarsi
sulla proposta di ridurre considerevolmente i tempi delle ferie
estive nei tribunali. Proprio così: non (per ora) su temi
controversi come la responsabilità civile dei giudici, come i tempi
della prescrizione o come l’inasprimento della disciplina del falso
in bilancio. Ma sul monte ferie dei magistrati. Che protestano. Anche
sfidando l’impopolarità.
I magistrati dicono che è troppo
facile ridurre la questione alle ferie troppo lunghe. Ed esortano a
non confondere il periodo pur sostanzioso delle loro ferie con i
tempi di chiusura degli uffici giudiziari. Sarà. Ma è difficile
negare che qualche nesso tra i tempi lunghi della giustizia e quelli
lunghissimi di chiusura degli uffici giudiziari deve pur esserci. I
cittadini non devono lamentarsi perché le udienze sono sospese per
un tempo incredibilmente dilatato? I magistrati non sono d’accordo
con questa misura minima, simbolica certo, di velocizzazione?
I
magistrati hanno protestato quando il governo Renzi ha stabilito un
tetto per i superstipendi. Non hanno protestato e basta. Hanno
aggiunto che in questo modo, tagliando gli stipendi d’oro, si
sarebbe pericolosamente violata la sfera di indipendenza e autonomia
della magistratura. Avrebbero potuto evitare l’aggiunta. Anche
quando il governo ha proposto il pensionamento dei magistrati che
avessero raggiunto i 70 anni di età, i magistrati non si sono
risparmiati l’aggiunta di una lamentazione sui diritti calpestati
della magistratura e sugli apocalittici danni che ne sarebbero
derivati nella macchina della giustizia. Ora è la volta del monte
ferie durante l’estate. 45 giorni in vacanza non sono pochi,
superano di molto la media degli altri lavoratori dello Stato. E la
Anm, il sindacato dei magistrati non può fare le barricate su questo
tema. Fare come tutti è più semplice e più giusto. Altro che
autonomia e indipendenza.
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