Don Virginio Colmegna
1 settembre 2014
Don Luigi Ciotti, commentando l’insofferenza e le minacce mafiose
nei confronti dell’attività di Libera e contro la sua persona, ha
chiesto a tutti di continuare a costruire con entusiasmo e con un grande
impegno sul territorio quella solidarietà che promuove legalità e
contrasta ogni forma di ingiustizia, che si batte con intransigenza sul
piano etico e promuove cittadinanza attiva sul piano politico. Coraggio
Luigi. Sono sicuro che al tuo fianco ci troverai sempre in
maggior numero in tutta Italia, giovani e meno giovani, realtà della
società civile, comprese tante associazioni che operano in questo nostro
territorio milanese che è una delle frontiere della criminalità,
terreno di infiltrazioni mafiose, anche in vista di un appuntamento come
Expo già contaminato da corruzione e malaffare.
La Casa della carità ha aderito a Libera
condividendo appieno le cosiddette quattro gambe su cui si poggia il
lavoro di questa associazione. Le ricordo per chi non le conoscesse
(spero pochi) e le sottolineo per l’importanza che hanno: l’attività di
riconciliazione e di attenzione alle vittime delle mafie e ai loro familiari con un messaggio forte di umanità che non si rassegna; l’impegno educativo
a far crescere la coscienza di una legalità attiva impegnandosi con i
giovani nelle scuole; l’impegno per restituire alla comunità i beni confiscati alla mafia aprendo quei luoghi a un uso sociale e inclusivo segnato dalla gratuità; l’impegno per politiche sociali giuste che Libera ha attivato insieme a tante realtà.
Si tratta di “impegni” chiesti a tutte le
persone, credenti e non credenti, che vogliono vivere, crescere,
lavorare in una società dove criminalità, corruzione, malaffare e
malapolitica siano banditi per sempre. Ma, da sacerdote, da credente,
consentitemi di sottolineare quello che l’amico Don Ciotti ha
giustamente ribadito: l’insistenza perché siano rafforzate le
politiche sociali, l’insistenza per promuovere legalità, sono per molti
di noi un modo per essere fedeli al Vangelo, per una Chiesa che si apre e
si interroga, che si inquieta ma che è portatrice di quell’anelito di
giustizia che la beatitudine evangelica continuamente suggerisce.
Pellegrini con il Vangelo delle Beatitudini nella bisaccia: questa è
una passione educativa che, quando serve, ha il coraggio del silenzio,
dell’invocazione, della preghiera. Luigi testimonia questo. La nostra
solidarietà è un impegno per essere così, come lui. Grazie don Luigi.
La Casa della carità, nel suo lavoro quotidiano per promuovere in
questo nostro territorio inclusione e legalità a fianco di Libera, nelle
tue parole trova ancor più coraggio per continuare.
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