domenica 4 gennaio 2015

“Una ritorsione contro di me Ora servono pene esemplari non escludo licenziamenti”


TOMMASO CIRIACO
La Repubblica 3 gennaio 2015
Risuona l’ultima chiamata del volo interno per Boston. A Roma Ignazio Marino si è lasciato alle spalle un nuovo inferno. 
«Vado a trovare alcuni amici ad Harvard. Qualche giorno di vacanza, poi si ricomincia». Anche il Capodanno gli è andato di traverso. Colpa di quel mostruoso 83% di vigili urbani in malattia, uno scandalo che ha macchiato l’ultima notte del 2014. «Le sanzioni saranno severe - promette - Altamente severe». Fino ai licenziamenti? «Servono segnali esemplari».
Partiamo da quell’83%, sindaco, perché umilia la Capitale e chi lavora. Che effetto le fa?
«Sono rimasto molto male. Nella stragrande maggioranza dei casi i dipendenti del Comune e i lavoratori della polizia locale sono persone per bene. Il passaggio festoso dal 2014 al 2015, in un momento di grave crisi economica e morale di Roma, era un evento a cui lavoravamo da tempo. Avevo chiesto a tutti di fare la propria parte. Come diceva Mandela, “se ognuno facesse il proprio dovere quotidiano, la comunità sarebbe migliore”. E invece...».
Altro che Mandela. Centinaia di certificati medici.
«Umilia chi lavora il fatto che un certo numero di persone abbia voluto fare un atto così ingiusto e lesivo per la città. È uno sberleffo che non si possono permettere».
E come reagisce l’amministrazione?
«Ho subito dato disposizioni al comandante della polizia locale Clemente e al vice capo di gabinetto Matarazzo di aprire l’indagine sui certificati di malattia e su questo improvviso desiderio di donazione di sangue nella notte di Capodanno. Nelle prossime ore avremo i primi riscontri, così sapremo quanto c’è di vero o di falso in questa improvvisa epidemia».
È possibile che si arrivi fino al licenziamento?
«Verranno prese le sanzioni che la legge consente. Saranno giuste, ma altamente severe».
Ma è ipotizzabile il licenziamento per chi ha sbagliato?
«Lo potremo dire dopo che sarà completato il lavoro di indagine del comandante Clemente e degli uffici. Io credo che vadano dati segnali esemplari».
A proposito: dopo il Jobs act, il governo prevede nuove misure anche per gli statali.
«Sostengo lo sforzo di Renzi. Ringrazio lui e Madia per essersi associati alla fermezza del Comune su questa vicenda».
Resta una domanda che la chiama in causa: come è stato possibile tutto questo?
«Di certo quanto accaduto dipende anche dal fatto che ho voluto riscrivere il contratto decentrato e il salario accessorio per i dipendenti del Comune. Prima, ad esempio, c’era un’indennità notturna che per la polizia locale partiva dalle 16 dei giorni feriali: inaccettabile. Ho cancellato questi privilegi dicendo: “Chi si impegna di più guadagna di più, chi lavora di meno abbia di meno”. Ad alcuni questo metodo non è piaciuto».
Sta ipotizzando una ritorsione dei dipendenti?
«È sicuramente una ritorsione. D’altra parte, alcuni si sono precipitati la notte del 31 per garantire la sicurezza dei cittadini, altri non si sono impegnati allo stesso modo e altri ancora hanno tradito il Corpo, il Comune e i romani».
Cosa ha fatto per prevenire questo spettacolo desolante?
«Ero così preoccupato che il 30 ho chiesto la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza. I vigili hanno risposto che non potevano perché sarebbero stati in assemblea fino alle 2 del mattino del 31. Allora il prefetto ha cancellato l’assemblea. E a quel punto c’è stata la scelta della malattia».
Scusi, ma non ci sono responsabilità dell’assessore competente e del comandante dei vigili?
«L’assessore competente, sono io. Quanto al comandante, la responsabilità è quella di fare ogni sforzo per rendere il lavoro dei vigili più efficiente e rispondente ai bisogni dei cittadini. E in questo senso voglio ricordare che con Clemente abbiamo deciso la rotazione della polizia locale, perché c’era chi lavorava da un terzo di secolo nello stesso quartiere...».
Non saranno troppi i dipendenti della polizia locale?
«Sono 6.200. Sembra un numero elevato, ma in realtà non lo è. Il problema, piuttosto, è che ci sia rigore ed efficienza sul posto di lavoro ».
Sempre il 31 sera si sono verificati gravi casi di assenteismo per la metropolitana.
«L’intervento dell’assessore Improta andrà nella direzione di una grande severità. In Ama e Atac abbiamo già provveduto a licenziamenti, nei mesi passati. Il vento deve cambiare, chi non ha voglia di lavorare deve accomodarsi alla porta. Questi dipendenti fanno vergognare gli altri che lavorano ».
Marino, il suo 2014 è stato un incubo: prima i suoi problemi politici, poi lo scandalo di Mafia capitale, infine i vigili che le si rivoltano contro.
«Da medico so che il cambiamento è la cosa più difficile da accettare. Si sa, cambiare provoca reazioni violente».


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