lunedì 12 gennaio 2015

Il sermone del killer.


Corriere della Sera 11/01/15
corriere.it
Amedy Coulibaly, il terrorista asserragliato nel supermercato ebraico a Porte de Vincennes, nelle ore concitate del sequestro e dell’assedio ha trovato il tempo per arringare i suoi ostaggi. A modo suo. Parole sparate a raffica, in un lungo e delirante j’accuse all’Occidente, colpevole di attaccare «lo Stato islamico». Un discorso a volte sconnesso di cui è conservata la registrazione.

La radio francese Rtl verso le 15 telefona all’interno dell'Hyper Cacher. Coulibaly alza il telefono e senza rispondere butta giù. Ma riattacca male la cornetta e così i giornalisti registrano il suo «sermone», carico di retorica e di rancore verso la società in cui è cresciuto. Discorso che riproponiamo integralmente, qui sotto, coscienti del rischio di diventare una cassa di risonanza di quelle parole cariche d’odio. Ma consapevoli anche del nostro dovere di informare e di lasciare al lettore la possibilità di giudicare.

«Ogni volta, loro, cercano di farvi credere che i musulmani sono terroristi. Io, io sono nato in Francia. Se non fossero stati attaccati altrove, io non sarei arrivato a questo punto...

Penso a coloro che hanno avuto Bashar al Assad in Siria, uccisi per la loro religione. Torturavano le persone e noi abbiamo aspettato a intervenire per anni. Poi i bombardamenti, una coalizione con 50 mila paesi. Perché lo fanno, perché lo fanno? Chi li farà fermare?

C’è stato il nord del Mali e c’è stata la Siria... un colpo montato in contemporanea... Non c’è stata alcuna azione violenta contro la popolazione in Mali...

Devono fermarsi, devono smettere di attaccare lo Stato islamico, di stuprare le nostre donne, devono smettere di mettere in prigione i nostri fratelli per nessun motivo.

Io dico che se tutte le persone si unissero insieme come hanno fatto per Charlie Hebdo , per eleggere il loro presidente... allora fate la stessa cosa, unitevi. Fate delle manifestazioni e dite: “Lasciate i musulmani tranquilli” e noi lasceremo tranquilli voi. Perché non lo fate?

Toccateci. Ma da noi esiste la Legge del taglione. La conoscete molto bene. Allah dice nel Corano: “Ai trasgressori spetterà una pena uguale alla propria colpa”. Se toccate i nostri bambini, le nostre donne, i nostri combattenti, noi attaccheremo quegli stessi uomini che ci combattono. Adesso lo dico a voi: il vostro esercito non mette piede in Iraq perché sarebbero uccisi subito, in due minuti...

Hanno provato in ogni modo a fermarci , in ogni parte, ma non ci sono mai riusciti. Allah è con noi.

Come ha detto , lo conoscete no? Osama Bin Laden. Lui ha detto: “Non assaporerete mai la pace. Siamo noi che porteremo la pace in Palestina”».

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