lunedì 16 dicembre 2013

15 dicembre 2013...una data da ricordare

Riccardo Imberti
Il 15 dicembre è una data da ricordare.
E' il giorno della sepoltura di Nelson Mandela, l'uomo, il simbolo di una storia di liberazione, che tutto il mondo ha guardato con meraviglia e stupore. Un uomo che dopo 27 anni di carcere, ha saputo costruire e realizzare la riconciliazione di tutto il suo popolo.
Ora 'Madiba', riposa 'dentro' il suo Sudafrica. Tolta dal feretro la bandiera del paese per il cui futuro si e' battuto, Nelson Mandela e' arrivato al termine del suo viaggio ed e' stato sepolto come un uomo comune nella terra di Qunu, il suo villaggio natale. 
Di questi giorni mi piace ricordare un passaggio di Obama in occasione delle celebrazioni in onore di Mandela:
..."Mandela ci ha insegnato il potere dell'azione, ma anche delle idee; l'importanza della ragione e delle giuste argomentazioni; la necessità di studiare non soltanto coloro con i quali vai d'accordo, ma anche coloro con i quali non vai d'accordo. Mandela ha capito che le idee non possono essere imprigionate tra le mura di un carcere, né messe a tacere dalla pallottola di un cecchino. Egli ha trasformato il suo processo nella denuncia dell'apartheid grazie alla sua eloquenza e alla sua passione, ma anche grazie ai suoi studi e alla sua formazione di avvocato. Ha trascorso i decenni passati in prigione a rendere più affilati i suoi ragionamenti, ma anche a diffondere la sua sete di sapere agli altri del movimento. E ha appreso la lingua e le usanze dei suoi  oppressori, così da poter riuscire meglio un giorno a comunicare loro in che modo la loro libertà dipendesse dalla sua."....
Voglio ricordarlo così...
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Venendo alle cose di casa nostra, il 15 dicembre si è celebrato il congresso del Partito Democratico, con l'elezione di Matteo Renzi a segretario. Un appuntamento atteso da tanti, che da tempo si battono per un rinnovamento della politica. L'assemblea congressuale, ha approvato per alzata di "delega" la sua elezione. Un metodo che a me piace poco. Visto il numero esorbitante di delegati, andrebbe sostituito dal voto segreto.
Matteo ha fatto un discorso sincero, sulle pesanti difficoltà che attraversa il nostro Paese, ma, al tempo stesso ha confermato la voglia e l'intenzione di "cambiare verso" ad una politica che troppe volte si è interessata più a conservare i privilegi della casta, che ai bisogni dei cittadini e delle nuove generazioni. 
Un intervento pacato, che ha dispiegato un programma di riforme da fare, per rilanciare l'economia e il lavoro, rimettere al giusto posto il ruolo della scuola e della cultura, l'urgenza di una coraggiosa riduzione dei costi della politica e la necessità di riforme radicali, a partire dall'abolizione delle province e del senato, trasformare l'Europa sempre di più sulla base dei valori che l'hanno fatta grande: scuola, cultura, diritti e non solo sui temi dei quali si è parlato nell'ultimo ventennio: banche e burocrazia .
Spero che adesso il nuovo segretario, imbocchi questa strada velocemente, per realizzare questi obbiettivi e  convinca gli italiani che non sta scherzando. 
Lo sa bene anche lui,  nel discorso di ieri ha sottolineato, che questa è l'ultima occasione per ricostruire un clima di fiducia tra cittadini e politica.  A partire da ieri Matteo ha assunto una grande responsabilità. L'augurio è che riesca nell'impresa.

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