mercoledì 6 maggio 2015

Nichi e l'uscita di Civati dal Gruppo Parlamentare del PD


Attilio Caso 
6 maggio 2015
Sono costernato da questa amara decisione, che è stata il frutto di un lancinante travaglio, che denuncia tutto il dolore di un uomo della sinistra più autentica. Pippo ha resistito, erigendo mura di post e brandendo indignazioni come sciabole, ma ha dovuto abbandonare i gruppo parlamentare del PD.
Come avrebbe potuto ancora restare?  È affranto, anche perché negli ultimi giorni Giuliano Pisapia lo ha escluso dalla pulizia di Milano. Pippo avrebbe lavorato di post e con la giusta calma. Giuliano, ormai posseduto dal renzismo pragmatista e merkelista, aveva deciso di pulire subito. E con le mani. Avevo anche chiamato personalmente Giuliano e gli avevo detto: 'Caro Giuliano, fermati: Miguel e Luciano sono inorriditi dall'idea di vederti incorrere nel volgare lavoro manuale e ti propongono di far ricorso alla gratuita e generosa collaborazione delle dottorande e degli specializzandi, che collaborano con loro. Secondo Luciano e Miguel, questi ragazzi sarebbero fieri di arricchire il proprio curriculum di veri uomini della sinistra migliore e bella, aggiungendo il merito di aver risparmiato in assoluta libertà a te, principe del foro, il terribile momento umiliante della fatica.'
Ma Giuliano ha preferito lo strappo, in preda alla deriva autoritaria dell'efficentismo meneghinista ed ha pulito Milano con i milanesi. E con le sue mani. 
Cosa avrebbe pensato di tutto questo Gabo? 
Pippo così ha preso la decisione definitiva, ma sono sbigottito e stupefatto che ci si aspetti un'accoglienza da parte di SEL: con l'Italicum ogni posto in parlamento dovrà essere guadagnato nel nostro partito. E tanti vi lavorano da tempo e la fila è già lunga. 
Tuttavia, un piatto di orecchiette con le cime di rapa ad un dibattito su "Aristofane come profeta della svolta autoritaria del renzismo" sarà sempre a tavola per lui. 
Non è vero Luciano?"

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