Corriere della Sera 03/05/15
Fiorella Sarzanini
Ci sono state auto in fiamme e vetrine
spaccate, ragazzi incappucciati all’assalto delle forze dell’ordine
con le bottiglie molotov. «Il peggio è stato evitato», ribadisce
il ministro dell’Interno Angelino Alfano mentre si contano danni
per milioni di euro.
Possibile che si debba essere soddisfatti
solo perché non ci sono stati feriti gravi o addirittura
vittime?
«Secondo le notizie che avevamo raccolto da tempo, la
manifestazione del 1° maggio poteva essere un nuovo G8. Abbiamo
troppi esempi, anche recenti, in grandi Paesi come la Germania, per
non sapere che questi cortei possono trasformarsi in veri e propri
saccheggi delle città. Nel caso specifico, i contestatori avevano
deciso di assaltare l’Expo gate di piazza Cadorna e poi arrivare
fino alla Scala. Questo era il peggio».
Il premier Renzi dice
che erano teppistelli figli di papà.
«È proprio così, mi pare
anche che ciò emerga addirittura dalla dichiarazione di qualche
genitore. Oltre che dai video girati dalla polizia, in cui si vedono
giovani con i Rolex ai polsi. Poi, ovviamente, c’erano anche i
farabutti che certamente non erano alla prima esperienza e infatti
hanno messo in atto un diversivo per tentare di violare zone
simbolicamente più rappresentative».
Agli italiani si sono
aggiunti numerosi stranieri, perché non li avete fermati prima?
«C’è
stata una robusta attività di prevenzione con 2 arresti, 52 denunce,
32 espulsi e tantissimo materiale sequestrato. Oltre la metà erano
stranieri. Il lavoro è andato avanti dopo il corteo, con 5 arresti,
17 denunce e 32 persone portate in questura per controlli. Certamente
il bilancio sarà ulteriormente positivo per chi indaga».
Perché
non avete disposto la sospensione di Schengen in modo da evitare
l’arrivo degli stranieri?
«Perché si erano dati appuntamento
dopo la devastazione di Francoforte durante il vertice della Bce un
mese e mezzo fa. Non potevamo chiudere le frontiere per settimane. Ma
soprattutto non volevamo creare difficoltà ai visitatori di Expo.
Sarebbe stato un successo per i black bloc. Le forze dell’ordine
hanno saputo gestire la piazza in modo egregio pur senza arrivare a
provvedimenti tanto drastici».
Un giudice di Milano ha ritenuto
di non convalidare alcuni provvedimenti di espulsione di cittadini
stranieri. Questo ha creato un danno nell’attività di
prevenzione?
«Noi facciamo il nostro dovere. Preferisco non
commentare le scelte dei magistrati».
Il capo della polizia
Alessandro Pansa dice che la scelta di non caricare è servita a
tenere i violenti sotto controllo.
«Ha ragione. Sono stati messi a
disposizione uomini e mezzi adeguati all’evento, ma la gestione
della piazza compete ai tecnici. Mentre esplodono le bombe carta,
uomini e donne delle forze dell’ordine devono prendere decisioni. E
io posso dire che hanno fatto una scelta intelligente perché i
manifestanti volevano essere inseguiti in modo che si scoprissero i
presidi che impedivano ai manifestanti l’accesso al centro storico
della città. Hanno lanciato le molotov per distrarre gli agenti e
pianificare attacchi altrove, invece si è riusciti a impedirlo».
Ci
sarà qualcosa che si può fare per evitare la guerriglia?
«Nel
nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana abbiamo previsto
l’arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più
poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per
chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua
identità».
Non crede ci siano i presupposti per procedere per
decreto?
«Sono più favorevole al disegno di legge con corsia
preferenziale, in ogni caso ne discuteremo nelle prossime ore.
Intanto daremo uno strumento più efficace ai
prefetti».
Quale?
«Stiamo lavorando per i divieti preventivi
come avviene per le partite di calcio. Quando c’è un alto indice
di pericolosità sarà proibito sfilare nel centro delle città,
proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in
trasferta».
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha
annunciato lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per
risarcire i danni subiti dai cittadini. Non toccava al
governo?
«Siamo pronti a fare la nostra parte, la proprietà è
sacra. Per questo siamo pronti ad aggiungere ai soldi della Regione
le risorse statali. I cittadini devono recuperare fino all’ultimo
euro».
Che cosa bisogna aspettarsi nei prossimi sei mesi di
Expo?
«Abbiamo predisposto 25 piani di sicurezza, ci sono migliaia
di uomini impegnati, 490 siti sotto stretta sorveglianza. Purtroppo
quello dell’ordine pubblico è un tema che investe tutte le grandi
democrazie. Basta vedere quello che succede con la polizia negli
Stati Uniti oppure negli stadi in altri Paesi europei».
Questa
non può essere una giustificazione.
«Sicuramente no. Però quanto
è accaduto venerdì con le maschere antigas e le tute nere
abbandonate appena mezz’ora dopo gli scontri per me rappresenta la
resa dei violenti. Se poi vogliamo affrontare alla radice il problema
di questi giovani così violenti, allora dobbiamo parlare di
prevenzione precoce, di scuola, di famiglia».
Lega e Movimento
5 Stelle chiedono le sue dimissioni.
«Strano, sono in ritardo,
negli ultimi 15 giorni non le avevano mai chieste».
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