lunedì 4 maggio 2015

Due centrodestra e sfida a sinistra,
 ecco chi corre.


Corriere della Sera 03/05/15
Massimo Rebotti
Con la presentazione definitiva delle liste, ieri, ci sono ora anche tutti i volti delle prossime Regionali. I candidati presidente sono 48, migliaia in lizza per un posto da consigliere. I cittadini chiamati alle urne il 31 maggio saranno circa 23 milioni: si vota in sette regioni e oltre mille comuni. In Veneto e Liguria le sfide politiche più rilevanti, in Campania patto in extremis tra De Luca e De Mita. 

La spaccatura veneta
Il Veneto è stato per molti anni uno scrigno di voti per il centrodestra. Questa volta la partita è aperta e a rimescolare le carte ha contribuito il sindaco di Verona Flavio Tosi, che ha rotto con il Carroccio e scelto di correre in proprio. I centrodestra saranno quindi due: da una parte l’alleanza Lega-Forza Italia, con il governatore uscente Luca Zaia che proprio a Verona schiera l’indipendentista Fabrizio Comencini; dall’altra il tentativo centrista di Tosi (con lui anche l’ex direttore di Avvenire Dino Boffo) Se il centrosinistra riuscisse a spuntarla, per Renzi sarebbe il risultato più rilevante: non solo perché strapperebbe agli avversari una regione importante, ma anche perché la sfidante del Pd, Alessandra Moretti, è in totale sintonia con il nuovo corso del partito. In lista con lei anche l’ex campionessa di salto in alto Sara Simeoni e il cantautore Massimo Bubola, storico collaboratore di Fabrizio De André.

 I tormenti liguri
 per il centrosinistra in Liguria sono iniziati con le primarie, vinte da Raffaella Paita su Sergio Cofferati in una ridda di accuse e polemiche. Il risultato è che alle elezioni, oltre alla candidata del Pd, ci sarà anche un ex parlamentare dello stesso Pd, Luca Pastorino che la sfida da sinistra. Tutti gli oppositori di Renzi (la minoranza dem, Sel, Maurizio Landini) guarderanno al risultato per capire se esiste per loro uno spazio politico. Il centrodestra ha fiutato l’occasione, si presenta unito e candida Giovanni Toti, il consigliere politico di Berlusconi. Ce la dovesse fare, il terremoto si sentirebbe fino a Roma. 

I poteri locali. 
La scelta dei candidati in Puglia (per il centrodestra) e in Campania (per il centrosinistra) è stata tormentata. La Puglia è il campo di battaglia dello scontro dentro a Forza Italia tra Berlusconi e Raffaele Fitto, l’ex governatore che ha nella regione il feudo del suo consenso. Il risultato è che i candidati del centrodestra saranno due: Francesco Schittulli, sostenuto dal «ribelle» di FI, e Adriana Poli Bortone, appoggiata dai «lealisti». L’esito delle urne determinerà gli sviluppi della lotta tra il leader e il suo ex delfino. Nel centrosinistra, dopo i due mandati di Nichi Vendola, torna il primato del Pd: corre l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano, che ha stravinto le primarie. Con lui anche Desirée Digeronimo che, da magistrato, indagò anche su Vendola.

 In Campania, dove il centrodestra ripropone il governatore uscente Stefano Caldoro, i tormenti hanno riguardato i democratici. Primarie rinviate per mesi poi la vittoria del candidato che Renzi non avrebbe voluto: il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, condannato in primo grado per abuso d’ufficio. Ora tutto il partito lo sostiene e il problema dell’eventuale incompatibilità è rimandato a dopo, nel caso vincesse. De Luca, intanto, ha fatto campagna acquisti fino all’ultimo, stringendo un patto con Ciriaco De Mita e l’Udc, che fino al giorno prima stavano con Caldoro.

 Nelle liste sorprese e acrobazie: con De Luca c’è l’attrice Eleonora Brigliadori ma anche l’ex capogruppo della Destra Carlo Aveta (immortalato in una foto ricordo sulla tomba di Mussolini a Predappio); a sostegno di Caldoro corre invece Dario D’Isa, il figlio di uno dei giudici di Cassazione che confermarono la condanna a Berlusconi.

 Le roccaforti «rosse»
 Nelle Marche e in Umbria il tema politico è la sfida al tradizionale monopolio della sinistra. Ci provano Gian Mario Spacca — che ha governato le Marche per il Pd e poi ha rotto con il suo partito che non l’ha voluto ricandidare — e Claudio Ricci, sindaco di Assisi, che è riuscito a riunire tutto il centrodestra. In Toscana, viceversa, si è frantumato in tre: di fronte al governatore pd uscente Enrico Rossi ci sono un candidato di Lega e FdI, un altro di FI (con l’ulteriore match nelle preferenze tra gli uomini di Verdini e i fedelissimi berlusconiani), e un terzo dei centristi di Ncd e Udc. Con la sinistra di Sel e Prc corre anche il pugile livornese Lenny Bottai, detto «Mangusta», che prima di un match a Las Vegas sfoggiò una maglietta contro il Jobs act.

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