lunedì 17 marzo 2014

parole di premier

«Il problema - ha detto - non è discutere di norme, ma garantire la possibilità di assumere. Semplificare» le norme sul lavoro «non significa dare più precarietà ma consentire ai ragazzi di lavorare. A me interessano loro non gli addetti ai lavori, che siano sindacalisti o le associazioni dei categoria degli imprenditori». Infatti, ha proseguito, «il contratto di apprendistato, che noi cambiamo, era prima del nostro decreto legge un incubo burocratico. Cambiare quello, il contratto a termine non significa più precarietà ma consentire ai ragazzi di lavorare»

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