venerdì 14 marzo 2014

Ciclone Renzi

Imberti Riccardo

Tutti pensavano che la cosa fosse impossibile. quindi la fecero. 
Questo è stato il mio pensiero prevalente di questi giorni. L'arrivo di Renzi, prima al Partito Democratico e poi al governo del Paese,  ha dato una scossa al quadro politico che nessuno di noi immaginava. Neppure i più tenaci sostenitori avrebbe pensato che in pochi giorni si sarebbe materializzato quanto da tempo Matteo andava dicendo: riforma elettorale, riduzione dei costi della politica,  riforma del mercato del lavoro per l'occupazione, redistribuzione del reddito  a favore delle fasce deboli del paese e pagamento alle imprese dei debiti della pubblica amministrazione.  Così, dopo aver risentito litanie su Renzi uomo di destra, uomo delle chiacchiere, e  tanti commenti irriferibili, anche dall'onorevole bresciano Corsini, presunto leader locale del pd, Matteo ha scombinato tanti luoghi comuni, riproponendo il primato della politica, in un Paese nel quale la speranza di cambiamento aveva raggiunto il minimo storico e pareva che i populismi la facessero da padrone.
Certamente non tutto è riuscito alla perfezione e non poteva che essere così, visto il comportamento di tanti parlamentari del PD, prima con la mancata elezione di Prodi alla  Presidenza della Repubblica e poi sulla legge elettorale, approvata in un mese, quando  per  otto anni i leaders critici di oggi, non sono stati capaci di abbozzare un ben che minimo percorso di riforma. Anche sulla parità di genere, riforma assolutamente condivisibile, si è fatto tanto baccano per nulla. Renzi ha dimostrato che non è indispensabile che ci sia una legge per affermarla. La composizione della sua segreteria nazionale e il suo governo, sono lì a dimostrare che lui la parità di genere la conferma nei fatti.
In queste ore, tanti ragionieri politici e non, si dilettano a discutere delle coperture economiche delle proposte di riforma, alcuni sperano in un giudizio negativo dell'Europa sulle scelte del governo italiano. 
Io credo che ce la faremo e tante cassandre dovranno ricredersi. E credo anche che ancor di più sarà possibile se, confermando la determinazione e il coraggio fin qui dimostrato, Matteo metterà mano alle spese militari, a partire dalla sospensione del progetto dei caccia F35, strumenti di morte che sottraggono ingenti risorse (più di 10 miliardi di euro) ad altri bisogni vitali. 
La strada è molto stretta ma è l'unica percorribile, questo Renzi lo sa, ma lo sanno anche i cittadini italiani che di ora in ora stanno dimostrando di credere nello sforzo che sta facendo per ridare futuro e speranza al nostro Paese. 

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