martedì 1 settembre 2015

MISCELLANEA POLITICA


Sandro Albini
1 Settembre 2015
Sono un provinciale: confesso che alcune vicende suscitano in me serie perplessità:
1° Al Comune di Roma ne sono successe di tutti i colori e il Sindaco Marino non avverte la necessità di stare su piazza: continua allegramente la vacanza oltreoceano (tiene famiglia....). Ulteriore conferma del mio giudizio sul soggetto: uno che non ha mai combinato e mai combinerà nulla di significativo nella vita. Rimane da capire come gli sia stato attribuito un ruolo di tale rilevanza;
2° Salvinate continue. Egli sa benissimo che il fenomeno immigrazione non è arginabile: mettere in mare cannoniere non si può; invocare trattenimenti oltremare in campi di smistamento nemmeno. Sono paesi in guerra dove non esiste più un potere costituito e quindi vige il "si salvi chi può". Mostrare i muscoli verso coloro che sono giunti sul nostro territorio è solo un atto di cinica spavalderia. Posto che chi è arrivato non può essere rispedito al suo paese con un francobollo, non favorire l'accoglienza diffusa vorrebbe dire mettere alla macchia migliaia di persone fuori da ogni controllo. In quel caso, solo per pura sopravvivenza, aumenterebbero a dismisura comportamenti criminali. E' quel che vuole la Lega per acquisire il voto della paura non avendo altre proposte per il governo del Paese?
3° L'ineffabile Senatore Muchetti oggi sul Corriere si industria per dare dignità alle posizioni della minoranza dem sulla riforma del Senato. Diffida Renzi dal farla approvare con i voti dei "voltagabbana" (ma chi? quelli che quel testo hanno già approvato un paio di volte?), salvo non accorgersi che le posizioni (nel merito del tutto inconsistenti) da lui (e dai suoi sodali) espresse sono identiche a quelle di Forza Italia e perfino Lega. Quindi rispetto al PD i voltagabbana sono lui e i suoi (compreso il Sen. Corsini). E parla di risolvere il problema con una trattativa, come se fosse un partito di opposizione. Invoca la libertà di coscienza senza accorgersi che la loro è una azione organizzata con una finalità politica: far fuori l'odiato Renzi. Sa (o, si spera, dovrebbe sapere) che una eventuale bocciatura della riforma costituzionale aprirebbe una stagione di instabilità politica, economica e sociale dalle gravi conseguenze: spaccherebbe il PD e aprirebbe la strada verso Roma a Salvini. Questi narcisi si arrampicherebbero sui vetri per dimostrare che la colpa è di Renzi perché non ha ceduto ai loro comportamenti estorsivi: sarebbe come incolpare il malcapitato rapinato perché in tasca aveva il portafogli. Come dire il nostro pensa ancora che assumere posizioni politiche sia come scrivere un articolo di giornale: io dico e faccio quel che mi pare, poi chissenefrega!
4° La CISL nazionale viene stimolata in questi giorni dal segretario bresciano Torri a non mettere la sordina o minimizzare la vicenda dei superstipendi dei dirigenti nazionali, sui cui nomi e importi si è steso un velo di omertà. Il sindacato vive difficoltà già di suo ed in futuro o cambia radicalmente oppure è destinato a sparire: il modello nato nel secolo scorso non regge e lo si vede dalla perdita di ruolo e dal calo degli iscritti. La stagione Bonanni delle pensioni laute e privilegi previdenziali deve essere chiusa. Anche regolamentando il sindacato: è una delle poche norme costituzionali non applicata per le resistenze di chi è sempre pronto ad invocare diritti costituzionali. Ha ragione Torri, insista e pretenda comportamenti trasparenti. Vale a maggior ragione per gli altri sindacati, sopratutto per i sindacatini - anche autonomi o professionali - all'ombra dei quali non si sa cosa accade e, quando lo si sa, non c'è da rimanere edificati.

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