Attilio Caso
30 settembre 2015
Sono sinceramente sconcertato e
dispiaciuto riguardo le ingiuste critiche ad Ignazio Marino, segno di
un'infamante deriva del neoliberismo e del produttivismo di matrice
competitivista.
Mentre il grido di dolore del Santo
Padre lacerava il cielo della patria del turbocapitalismo
finanziarista, che spazza via ogni luce di umanità e riduce le
nostre esistenze ad un apolide errare, deprivato dei più alti
aneliti al gusto per la bellezza e per la trascendenza, Ignazio aveva
voluto far testimonianza di una resistenza migliore. Oggi, Ignazio è
criticato: cosa avrebbe dovuto fare? Sottomettersi ad un'idea tutta
produttivista, secondo cui un sindaco deve restare nella sua città
per compiere il volgare atto dell'amministrare quotidiano? Ignazio è
un uomo del popolo della sinistra e un accademico, così di Senato in
Senato, di Consiglio in Consiglio, di Convegno in Convegno sviluppa
la sua prassi: non si lascia invischiare dal volgare procedere di un
atto amministrativo, dalla necessità di assumere una posizione e
mantenerla con la bieca coerenza di un basso atto lavorativo
giornaliero. Rifiuti, viabilità ed inquinamento cosa sono davanti
alla struggente bellezza di Philadelphia e di una vetrina, che supera
anche quella di un convegno faraonico e di una comparsata da Floris o
Lucia Annunziata. A proposito, Lucia arriverà venerdì per un fine
settimana con Lilli, Norma, Luciano, Stefano, Corradino e Pippo.
Discuteremo della sconfitta di Podemos in Catalogna, per coglierne
l'estrema coerenza con il nostro agire. Pippo porta la polenta,
Corradino gli arancini, io le sgagliozze e Luciano il vino. Tutto
sarà preparato per gratuita disponibilità dai dottorandi che
collaborano con Luciano. Del resto, il Santo Padre non ci invita
forse alla generosità misericordiosa? Miguel non ci sarà: si è
messo a fare il renzista.
Nessun commento:
Posta un commento