Sandro Albini
Sono ripresi i Talk
Show: sempre la solita storia. Su RAI 3 quel poveretto di Giannini fa
il supporter di Landini lasciandolo comiziare a volontà senza essere
in grado di garantire agli altri interlocutori (specialmente a quelli
di maggioranza) di replicare. Da Floris su La 7 impera la Camusso. La
tesi fatta emergere dai due conduttori (un po' meno Floris) è che i
segni più non sono da ascrivere alle riforme fatte dal Governo, ma
solo a congiunture esterne. Fiat ha ripreso a correre in Italia? Si
ma meno di 15 anni fa e Marchionne ha sbagliato tutto. E Renzi ha
sbagliato a dare spazio a Marchionne. C'è da rimanere basiti: ma chi
li crea i posti di lavoro se non le imprese? Se Renzi le tartassa un
po' meno di quanto avvenuto finora ci sarà una ragione, se poi
queste rialzano la testa e cominciano ad assumere. La abolizione
delle tasse sulla casa? un regalo ai ricchi, uno spot elettorale,
come quello di Berlusconi. Con le compravendite in profondo rosso
forse è il momento di abbassare le tasse sul mattone: è un
tentativo di rimettere in moto il mercato dell'edilizia, uno di
quelli a maggiore intensità di manodopera, o no? Landini e Camusso
per carità, fanno (male, come dimostra il calo dei loro iscritti) il
loro mestiere, truccando un po' i numeri e mescolando le carte per
concludere che loro hanno le ricette giuste per cambiare l'Italia
(solo che non ci dicono mai quali sono gli ingredienti, salvo uno:
mandare a casa Renzi). E' la loro ossessione come delle consorterie
nere o bianche (non va mai dimenticato che il primo a lanciare strali
contro Renzi fu Ostellino sul Corriere, seguito da Scalfari e De
Bortoli, non certo espressione della S. Vincenzo). Questo perché
Renzi non chiede il loro permesso, non obbedisce ai loro desideri, ha
un'idea sua del futuro dell'Italia. E non se ne può più della
livorosa, vanagloriosa spocchia della minoranza dem incarognita nel
sentirsi investita di una missione salvifica tanto da rischiare di
far saltare tutto per aria, come è stato per decenni. Ovviamente
addossando la colpa a chi non accetta i loro tentativi di ricatto e
di estorsione. Tristi figuri ornati di belle parole e titoli
accademici, incapaci di accettare quelle regole democratiche per le
quali dicono di battersi. Siano conseguenti, fondino il loro
partitino e vadano all'opposizione: la stanno già facendo e, come
tutti i neofiti, pure esagerando.
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