giovedì 17 settembre 2015

NON SE NE PUO' PIU'


Sandro Albini
Sono ripresi i Talk Show: sempre la solita storia. Su RAI 3 quel poveretto di Giannini fa il supporter di Landini lasciandolo comiziare a volontà senza essere in grado di garantire agli altri interlocutori (specialmente a quelli di maggioranza) di replicare. Da Floris su La 7 impera la Camusso. La tesi fatta emergere dai due conduttori (un po' meno Floris) è che i segni più non sono da ascrivere alle riforme fatte dal Governo, ma solo a congiunture esterne. Fiat ha ripreso a correre in Italia? Si ma meno di 15 anni fa e Marchionne ha sbagliato tutto. E Renzi ha sbagliato a dare spazio a Marchionne. C'è da rimanere basiti: ma chi li crea i posti di lavoro se non le imprese? Se Renzi le tartassa un po' meno di quanto avvenuto finora ci sarà una ragione, se poi queste rialzano la testa e cominciano ad assumere. La abolizione delle tasse sulla casa? un regalo ai ricchi, uno spot elettorale, come quello di Berlusconi. Con le compravendite in profondo rosso forse è il momento di abbassare le tasse sul mattone: è un tentativo di rimettere in moto il mercato dell'edilizia, uno di quelli a maggiore intensità di manodopera, o no? Landini e Camusso per carità, fanno (male, come dimostra il calo dei loro iscritti) il loro mestiere, truccando un po' i numeri e mescolando le carte per concludere che loro hanno le ricette giuste per cambiare l'Italia (solo che non ci dicono mai quali sono gli ingredienti, salvo uno: mandare a casa Renzi). E' la loro ossessione come delle consorterie nere o bianche (non va mai dimenticato che il primo a lanciare strali contro Renzi fu Ostellino sul Corriere, seguito da Scalfari e De Bortoli, non certo espressione della S. Vincenzo). Questo perché Renzi non chiede il loro permesso, non obbedisce ai loro desideri, ha un'idea sua del futuro dell'Italia. E non se ne può più della livorosa, vanagloriosa spocchia della minoranza dem incarognita nel sentirsi investita di una missione salvifica tanto da rischiare di far saltare tutto per aria, come è stato per decenni. Ovviamente addossando la colpa a chi non accetta i loro tentativi di ricatto e di estorsione. Tristi figuri ornati di belle parole e titoli accademici, incapaci di accettare quelle regole democratiche per le quali dicono di battersi. Siano conseguenti, fondino il loro partitino e vadano all'opposizione: la stanno già facendo e, come tutti i neofiti, pure esagerando.

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