venerdì 6 giugno 2014

Israele annuncia la costruzione di nuovi insediamenti

Internazionale  5 giugno 2014

Il 4 giugno Israele ha dato il via libera alla costruzione di 1.500 nuove case, di cui 1.100 nelle colonie della Cisgiordania e altre 400 a Gerusalemme est, in risposta alla formazione di un governo di unità nazionale palestinese.
Secondo il quotidiano Ha’aretz, il ministro per la casa Uri Ariel si è congratulato “per la decisione di dare una risposta propriamente sionista alla nascita del governo terrorista palestinese. Il diritto e il dovere di Israele di costruire nel paese per abbassare i prezzi delle case è indiscutibile”. “E questo è solo l’inizio”, ha concluso il ministro, che appartiene al partito di estrema destra Casa ebraica.
La decisione è stata invece contestata dalla ministra della giustizia, Tzipi Livni, che ha dichiarato alla radio dell’esercito che la costruzione delle nuove abitazioni sarebbe un errore politico. Una scelta che renderebbe difficile compattare la comunità internazionale contro Hamas.
“Con questa decisione, Netanyahu vuole spingere i palestinesi al confronto o all’internazionalizzazione del conflitto”, ha dichiarato Nimr Hammad, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen, esortando gli Stati Uniti a varare delle “misure serie contro il provvedimento del governo israeliano”.
Intanto il primo ministro palestinese, Rami Hamdallah, ha chiesto alla comunità internazionale di “esercitare pressioni su Israele” affinché le prossime elezioni generali, oltre che nei Territori occupati, possano essere organizzate anche a Gerusalemme est.

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