Internazionale 9 giugno 2014
Due persone sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio della
giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa in un agguato a Mosca nel
2006.
Il 9 giugno un tribunale ha condananto Rustam Makhmudov e Lom-Ali
Gaitukajev al carcere a vita, dopo che il 21 maggio i due erano stati
riconosciuti colpevoli dell’omicidio della giornalista insieme ad altre
tre persone.
Il ceceno Rustam Makhmudov, latitante fino al 2011, è accusato di
essere la persona che ha sparato. I suoi fratelli Dzhabrail e Ibragim
Makhmudov sono stati riconosciuti colpevoli di aver preso parte
all’organizzazione dell’omicidio. Il loro zio Lom-Ali Gaitukajev è stato
condannato per aver partecipato all’agguato con la complicità di Sergei
Khadzhikurbanov, un ex dirigente della polizia moscovita.
Nel 2009 Dzhabrail e Ibragim Makhmudov e Khadzhikurbanov erano già
stati processati e assolti in primo grado per insufficienza di prove,
mentre Rustam era ancora latitante. Poi la corte suprema aveva annullato
la sentenza di primo grado per gravi vizi procedurali e sospeso il
processo d’appello per integrare e approfondire le indagini. Nel 2012 un
ex poliziotto, Dmitri Pavliutchenkov, è stato condannato a 12 anni di
lavori forzati per aver pedinato la vittima, aver fornito un’arma agli
assassini e aver partecipato all’organizzazione.
Anna Politkovskaja è stata assassinata il 7 ottobre 2006 a Mosca a
colpi di pistola nell’atrio di casa sua. La giornalista, che lavorava
per il quotidiano Novaja Gazeta, era molto critica verso il Cremlino in
particolare riguardo alla guerra in Cecenia.
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