Il governo cinese ha aumentato le misure di sicurezza e ha avviato un
giro di vite contro i dissidenti alla vigilia del 25° anniversario
della strage di piazza Tiananmen, avvenuta tra il 3 e il 4 giugno 1989.
La censura delle autorità è cominciata settimane fa. Almeno venti tra
avvocati, giornalisti e attivisti sono stati arrestati, secondo
l’associazione Human rights in China. Tra i fermati c’è anche Guo Jian,
un artista australiano di origini cinesi che nei giorni scorsi aveva
parlato dei fatti del 1989 in un’intervista al Financial Times. Secondo i testimoni sul posto diversi soldati e poliziotti hanno circondato la piazza.
Il Foreign correspondents club of China, associazione che rappresenta
i giornalisti stranieri in Cina, ha denunciato atti intimidatori contro
i reporter occidentali. Una troupe francese, fermata dalla polizia
mentre cercava di fare domande su piazza Tiananmen, è stata interrogata
per sei ore.
Le ricerche su internet legate ai fatti di piazza Tiananmen sono state bloccate. È stato impedito anche l’accesso a Google, scrive il South China Morning Post. Secondo gli analisti quest’anno la repressione in occasione dell’anniversario è stata ancora più forte rispetto al passato.
L’anniversario di piazza Tiananmen non è mai stato pubblicamente
celebrato in Cina, anche se ogni anno ci sono commemorazioni a Hong Kong
e a Taiwan.
Cosa successe in piazza. Nell’aprile del 1989
centinaia di migliaia di persone si riunirono in piazza Tiananmen per
chiedere più democrazia e trasparenza alle autorità cinesi, anche
sull’onda della glasnost avviata in Unione
Sovietica. I manifestanti cominciarono uno sciopero della fame,
rimanendo in strada per settimane e raccogliendo sostegno da diverse
città in tutta la Cina.
Dopo aver inizialmente tollerato le proteste, il
governo decise di dichiarare la legge marziale e di reprimere le
manifestazioni con la forza mandando l’esercito contro i manifestanti.
Secondo Amnesty International, nella repressione morirono almeno mille
persone e diecimila rimasero ferite. Centinaia anche gli arresti.
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