giovedì 10 aprile 2014

Per un Senato delle autonomie.


Brescia 10 aprile 2014

Il disegno di legge predisposto dal governo per modernizzare il Senato era atteso da molto tempo e ha suscitato molto interesse anche a livello popolare. Da 20 anni si parla di trasformare il Senato in Assemblea delle Autonomie, con competenze legislative limitate al governo dei territori. In sostanza la Camera dei deputati approva le leggi e il Senato svolge una funzione di raccordo tra lo Stato centrale e gli Enti locali. Ma – si potrebbe obiettare – non esiste già la Conferenza Stato Regioni? Sì, ma è una contraddizione in termini – ricordava già il sindaco Mino Martinazzoli – perché anche le Regioni sono Stato e i Comuni ne sono il primo volto per i cittadini. Cittadini che – secondo i sondaggi – vogliono la riduzione dei parlamentari e il superamento di un bicameralismo inefficace. Il Consiglio dei ministri ha dato dunque il via libera al disegno di legge che intende cambiare natura e funzioni di Palazzo Madama. Interviene anche Giorgio Napolitano: «È noto come da tempo – scrive il Quirinale – il presidente abbia espresso la convinzione della necessità di una riforma per il «superamento del bicameralismo paritario» ma ha «ritenuto di dover astenersi» dal pronunciarsi sulle soluzioni definite dal Governo e sottoposte all’esame del Parlamento». Avanti dunque con il Parlamento? Con grande stupore sembra di no! Anziché preparare emendamenti migliorativi del testo base del Governo, 22 senatori del PD propongono un testo alternativo. Due di questi sono stati “eletti” nella nostra circoscrizione, quindi dovrebbero rappresentarci. Sono il senatori Paolo Corsini e Massimo Mucchetti. Dicono di essere d’accordo su tutto, ma vogliono l’elezione diretta dei senatori. Ricordiamo i quattro punti che il Presidente del consiglio mette alla base della riforma del Senato: No al voto di fiducia, no al voto sul bilancio, no all’elezione diretta dei senatori, no all’indennità per i senatori. I dissidenti invece vogliono l’elezione diretta in collegi regionali. E, quindi, i senatori eletti dovrebbero anche essere retribuiti. I dissidenti dunque rinnegano due delle quattro condizioni proposte dal Governo e votate dal Partito Democratico. Sarebbe troppo facile ricordare le modalità con le quali i due senatori bresciani del PD sono stati scelti e nominati con una legge bocciata dalla Consulta, ma una considerazione sulla democrazia diretta e rappresentativa è d’obbligo. Se si vuole sempre l’elezione diretta, anche il Presidente della Repubblica dovrebbe essere eletto direttamente dai cittadini. L’elezione indiretta del Presidente invece ha sempre funzionato bene. Fanno eccezione i 105 parlamentari che hanno proditoriamente affossato Romano Prodi. Basta un altro esempio per apprezzare l’equilibrio democratico tra elezione diretta e indiretta. Nelle cooperative previste dall’art. 45 della Costituzione si eleggono direttamente gli amministratori e nel Consorzio di cooperative gli amministratori sono eletti dai legali rappresentanti delle cooperative di base. Alla stessa stregua i Senatori delle autonomie verrebbero eletti dalle assemblee dei sindaci e dai consigli regionali, a loro volta eletti direttamente dai cittadini. Il rapporto tra volontà politica e rappresentanza non viene meno, come temono i due senatori, ma si valorizza alla Camera dei deputati, superando per altro il divario attuale tra la volontà politica di chi ha più o meno di 25 anni. “Le riforme costituzionali devono nascere su iniziativa parlamentare – sostiene ancora il senatore Corsini – non possono essere su iniziativa del governo”. Il governo ha solo detto basta con i rinvii e ha messo in campo un ddl costituzionale che ha una sua forza popolare. Speriamo che in parlamento ci siano solo senatori che colgono la straordinaria opportunità che stiamo vivendo. Senza lasciarsi tentare da certe sirene a 5 stelle.


Franco Gheza
Laura Venturi
Francesco Esposto
Mara Bergomi
Giacomo Marniga
Mario Fappani
Margherita Rebuffoni
Giovanni Landi
Patrizia Avanzini
Michele Scalvenzi
Federica Papetti
Aliberto Taglietti
Rossella Olivari
Franco Vecchi
Patrizia Fois
Filippo Filippini
Claudio Donghi
Riccardo Imberti

Nessun commento:

Posta un commento