giovedì 21 novembre 2013

Primo voto dell’Anp alle Nazioni Unite

Per la prima volta dall’ammissione come osservatore, l’Autorità nazionale palestinese partecipa attivamente: un passaggio storico sottolineato dal fragoroso applauso dell’assemblea
new york
Esordio attivo dei palestinesi in Assemblea generale. Per la prima volta dall’ammissione alle Nazioni Unite con lo status di osservatore, l’Autorità nazionale palestinese vota in seno all’organo collegiale. Un passaggio storico al quale i 193 Paesi membri hanno risposto con un fragoroso applauso subito dopo l’intervento e l’alzata di mano dell’ambasciatore Riyad Mansour.  

L’occasione è stata l’elezione di un giudice del Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia, carica affidata a Koffi Kumelio Afande del Togo. L’Anp è divenuta membro osservatore dell’Assemblea il 29 novembre dell’anno scorso. In quanto tale non può votare sulle risoluzioni, ma in base alla Carta costitutiva che regola le attività del Palazzo di vetro, e al pari di altri osservatori come lo Stato Vaticano, può esprimersi nelle elezioni dei giudici per le corti internazionali.  
Secondo gli osservatori si tratta di un riconoscimento “de facto” dell’esistenza dello Stato palestinese. Mansour ha spiegato che pur essendo un accadimento simbolico è comunque “un passo importante nella marcia per la libertà, l’indipendenza e la piena membership all’Onu della Palestina”. L’obiettivo dell’Anp è sottoscrivere lo Statuto di Roma sulla Corte penale internazionale dell’Aia, e chiedere l’avvio di un’inchiesta sui presunti crimini commessi da Israele nei territori occupati. I Palestinesi sono invece già divenuti membri dell’Unesco, scatenando le proteste di Stati Uniti e Israele ai quali è stato sospeso il diritto di voto in seguito al taglio dei finanziamenti dei due Stati all’organizzazione con sede a Parigi.

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