Impossibile affrontare in modo razionale questioni che riguardino
Berlusconi. Ai politici (innanzi tutto del Pd) che insorgono subito
andrebbe proposto un patto.
Sono saltati addosso al disegno di legge Mucchetti come se fosse
un lodo Schifani qualsiasi, una legge ad personam per salvare
Berlusconi elaborata nelle stanze del Pd invece che nello studio
dell’avvocato Ghedini. Questo vuol dire che – per quanto elaborato
sicuramente meglio di qualsiasi parto giuridico del fallimentare legale
del Cavaliere – neanche l’ultimo progetto di riforma del conflitto di
interessi vedrà mai la luce: troppo potenti le forze che vi si
opporranno.
Il disegno di legge è stato depositato al senato un mese fa, ha
vissuto ieri una giornata di gloria per ravvivare lo scandalo dei
presunti favori del Pd a Berlusconi, da oggi possiamo considerarlo carta
straccia. Oltre tutto, i falchi del Pdl l’hanno liquidato come
«esproprio proletario»: la saldatura degli opposti è completa.
Mettiamoci l’anima in pace. Finché Berlusconi sarà sulla scena, nulla
che direttamente o indirettamente lo riguardi potrà essere valutato
seguendo criteri di razionalità, equità e interesse generale. Mettere
mano a una legge sulle concessioni del 1957, per poter affrontare in
modo più logico e aggiornato il nodo che si prospetta per Berlusconi ma
non solo per lui, non è pensabile nel 2013. Lo sarà forse nel 2023,
quando non interesserà più a nessuno.
Si dovrebbe fare un patto con i politici – a cominciare da quelli del
Pd – che ieri si sono precipitati a condannare l’iniziativa dei
colleghi. «I nostri elettori non capirebbero», ha detto Laura Puppato
senza domandarsi se per caso non tocchi anche a lei spiegare le scelte
del proprio partito agli elettori.
Si dovrebbe dire a questi efficaci censori: d’accordo, accantoniamo
non solo questo progetto ma qualsiasi provvedimento, legge, riforma o
riformetta che anche vagamente sfiori i temi di tradizionale conflitto
col centrodestra berlusconiano. Niente sulla giustizia, niente sul
conflitto di interessi, niente sulle tv. Obiettivamente, lo dico sul
serio, e preciso che la responsabilità principale se le cose stanno così
è proprio della cecità berlusconiana, questa è tutta materia
contaminata.
In cambio però voi riconoscete di essere politici a scartamento
ridotto, la cui visione e la cui ragion d’essere e d’agire si esaurisce
nell’opposizione a Berlusconi, a cui tutto viene subordinato, a
cominciare dalla solidarietà con i colleghi di partito. Con la
conseguenza che quando Berlusconi uscirà dalla scena politica, voi per
favore farete altrettanto.
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