lunedì 8 luglio 2013

Umberto Ambrosoli...una speranza per il futuro della Lombardia


Riccardo Imberti



Il 2 luglio è stata pubblicata una bella intervista a Umberto Ambrosoli su La Repubblica sull'operato giunta di centrodestra di Maroni e nei suoi primi cento giorni.

Un'intervista onesta e asciutta, come è nello stile di Ambrosoli, ma efficace, non fondata su preconcetti ma su dati reali e soprattutto capace di dare il segno della distanza tra le promesse fatte da Maroni in campagna elettorale e la pratica quotidiana che contraddistingue da sempre l'amministrare leghista.

Dice Ambrosoli: “nessuno può pensare che in cento giorni si possano fare miracoli, ma questi sono stati letteralmente buttati al vento. E ora con il sole di luglio, le bolle delle promesse elettorali dell'inverno si sono dissolte.”

Nel discorso di insediamento Maroni aveva fatto proprio il motto della discontinuità, della novità nel gestire il governo della Regione....la vicenda di Abelli e la nomina di Francesco Maiano, sono la conferma che il centrodestra ha solo un collante che lo tiene insieme: la spartizione dei posti come elemento sostanziale degli equilibri politici.

È difficile chiedere un pensiero strategico che vada al di la del giorno per giorno. Qualcuno ricorda il tema della macroregione del nord, il 75% delle tasse trattenute al nord, prima il nord... Tutto finito nel cassetto, adesso il loro compito è spartire tutto ciò che è possibile. La crisi economica, le fasce deboli e le famiglie, i lavoratori, che ogni giorno stanziano sotto il palazzo della Regione, possono attendere, prima devono sistemare le cose loro. Nonostante questo, pare che il meccanismo non stia funzionando un gran bene, se solo dopo tre mesi dall'insediamento il Pdl ha chiesto una verifica, minacciando la crisi se non saranno date risposte adeguate alle loro richieste. In questo modo la locomotiva del Paese diventa un treno a vapore.

Ed è ancora Ambrosoli che affonda la lama nel corpaccio molle della maggioranza di Maroni: “Manca una politica industriale, manca la visione, manca qualsiasi progetto sulla sanità al di là dell'oggi. In consiglio lavoriamo senza steccati ideologici sui costi della politica, sui ticket. Al nuovo pirellone, invece, si vive di immagine.”

In attesa che la verifica chiesta dal Pdl si concluda la regione è ferma e i problemi dei lombardi tanto cari alla Lega sono messi in ultima fila.

É tempo che il centrosinistra metta all'ordine del giorno una comunicazione efficace, promuova iniziative unitarie adeguate, per fare in modo che queste lacune abbiano nome e cognome dei responsabili. La mia preoccupazione, di questi tempi, è la mancanza di memoria e potrebbe finire, come è accaduto nelle scorse elezioni regionali, che i cittadini della Lombardia pensino che a governare non c'era il centrodestra e che Maroni rappresentasse la novità. Lega e Pdl da troppo tempo governano in questo modo la nostra regione e credo che se lavoriamo bene possiamo mandarli definitivamente a casa.

Ambrosoli rappresenta una grande e bella risorsa per questo obbiettivo, dopo la sconfitta ha dichiarato di voler guidare l'opposizione alla giunta Maroni, il Partito Democratico e in centrosinistra sa che la prossima tornata ha a disposizione un candidato forte per cambiare veramente la storia della Lombardia.

Ambrosoli rappresenta la società civile, intende dar vita ad una associazione su tutto il territorio regionale e contribuire in questo modo ad allargare il consenso ad un centrosinistra che da troppo tempo non riesce ad uscire dal recinto tradizionale del suo consenso.

Questo sforzo va inteso come elemento di ricchezza e per questo va aiutato da tutti e in particolare da chi ha a cuore il realizzarsi di una stagione di profondo rinnovamento della società lombarda. Resto convinto che se Ambrosoli saprà coinvolgere energie fresche e giovani presenti sui territori e saprà renderle protagoniste della stagione politica che stiamo vivendo, saremo pronti a giocare una partita politica vera.

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