Presidente
Maroni, la nuova, inqualificabile offesa da parte del Vicepresidente
del Senato a un Ministro del Governo va al di là del fatto personale e
diventa un fatto politico.
Lei
è Segretario della Lega, ma anche Presidente di una della più
importanti Regioni del Paese che vanta, nella sua maggioranza, una
larga rappresentanza di consiglieri leghisti.
Le
chiediamo pertanto se si riconosce in questo linguaggio di tanti suoi
esponenti di spicco ( ieri Borghezio e la deputata veneta, oggi
Calderoli…) e se non ritiene di dover intervenire prima che una deriva
così aggressiva diventi, come già sta accadendo, istigazione alla
violenza.
Non è un problema di bon ton,
né di scuse personali: si tratta di una linea politica di cui Lei, come
Segretario della Lega, porterebbe tutta la responsabilità.
Non
ritiene perciò di dover intervenire nei modi più adeguati per prendere
chiaramente e pubblicamente posizione e per frenare, finchè è in tempo,
quella che sta diventando una preoccupante abitudine per troppi esponenti di spicco della Lega?
Non
ci si può accontentare di scuse personali davanti all’utilizzo di un
linguaggio, più che triviale e rozzo, così aggressivo e razzista.
La
Lombardia ha una rappresentanza leghista di ben 15 consiglieri
regionali. Il Suo silenzio, Presidente, rischia di trascinare parte
rilevante dell’istituzione che rappresenta nel fango di quegli insulti
inaccettabili.
Lei,
Presidente Maroni, rappresenta anche tutti i cittadini lombardi,
comprese le centinaia e forse migliaia di volontari che da anni
svolgono il loro silenzioso quanto prezioso impegno umanitario in tanti
paesi stranieri.
Non
pensa di doverli rappresentare? E di dover rappresentare la stragrande
maggioranza di cittadini che fanno del rispetto e dell’accoglienza i
loro irrinunciabili valori?
Lei
è presidente di una regione aperta al mondo, e che sta preparando una
Expo che Lei stesso, come ha recentemente annunciato, vuol portare in
tour nel mondo per presentare la ospitalità e la civiltà lombarda.
Con che coraggio? Con quale faccia?
Crediamo
che la rispettabilità della Lombardia passi anche dalle dimissioni di
Roberto Calderoli dalla carica di Vicepresidente del Senato, che Lei per
primo dovrebbe istituzionalmente richiedere.
Umberto Ambrosoli
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