domenica 28 luglio 2013

A proposito di comportamenti indegni. di Alfredo Bazoli

E’ successo questo: in questi giorni siamo stati in aula due giorni ininterrotti per l’ostruzionismo dei grillini. Ovviamente durante la notte le presenze erano molto diradate, e tuttavia i deputati del M5S si sono avvicendati nelle dichiarazioni di voto senza alcuna interruzione. 

La prima notte, verso l’una, mi pare, l’aula era semi deserta, presenti non più di una sessantina di parlamentari, soprattutto giovani, di cui una buona metà del partito democratico, tra cui anche io. Clima rilassato, distratto, incline all’ironia, come in tutte le occasioni di sedute fiume di qualunque assemblea.

Prende la parola un deputato grillino sconosciuto ai più, che parla interrompendosi spesso, con alcune pause tra una frase a l’altra. L’impressione è che sia un po’ emozionato, e che continui a smarrire il filo del discorso. Presiede l’aula in quel momento il vicepresidente Di Maio, del M5S, che a metà discorso lo interrompe e gli chiede se se la sente di perseguire, ottenendo una risposta affermativa. Qualche collega sorride, nel sentire distrattamente questo grillino impacciato ed emozionato, alcuni si chiedono ad alta voce se non abbia scambiato o smarrito i fogli del suo discorso.
D’altro canto in molti dei loro interventi i deputati del M5S lanciano accuse pesanti, anche offensive, all’indirizzo del PD, e ogni tanto è anche piacevole farsi un po’ beffe di loro. L’intervento si conclude nella distrazione generale, come era cominciato, fatti salvi i generosi applausi che, come di consueto, si riservano tra loro i grillini. Nessuno eccepisce nulla, tanto meno il presidente Di Maio.
Il giorno dopo qualche giornale rivela che si trattava di un deputato affetto da sclerosi multipla, in difficoltà a parlare per la sua malattia. Beppe Grillo, e i suoi accoliti, si scagliano contro i deputati della maggioranza, accusandoli di aver preso in giro un uomo malato, di indegnità morale, di comportamenti vergognosi.
Ora, io mi chiedo: chi è indegno in questa vicenda? Chi è così abietto da utilizzare l’handicap di una persona per pura strumentalizzazione politica, per gettare ulteriore discredito sui suoi avversari? Questa vicenda, a me pare, rivela a quale livello Beppe Grillo, ma insieme a lui tutti quei settori della società italiana e dell’informazione che puntano sulla disarticolazione dei partiti, e così sulla destrutturazione del sistema istituzionale, abbiano deciso di portare lo scontro.
Non ci si arresta davanti a nulla pur di alimentare il disgusto nei confronti della politica e dei partiti. Dentro il clima di sfiducia del paese ci si può permettere di utilizzare anche i mezzi più infimi per gettare discredito, sicuri che il messaggio passerà, che ogni semplificazione, anche la più irragionevole, produrrà un’onda di indignazione utile allo scopo. È la strategia di Casaleggio, che parla di autunno caldo formulando un auspicio, più che una previsione, all’insegna del tanto peggio tanto meglio, e che si avvale della tattica di Grillo, e dei grillini, gli uomini del bianco e del nero, gli araldi della visione superficiale, sostanzialmente incapaci di vedere le sfumature, inadeguati a comprendere la complessità delle cose.
Ne sono sempre più convinto, non è quella la strada per recuperare alla politica ciò che ha smarrito da tempo, vale a dire capacita’ di visione, autorevolezza e serietà, tentativo che spetta invece a noi, e’ tutto sulle nostre spalle, pur in queste condizioni difficili, in questo tempo così faticoso che ci è dato di attraversare.

Nessun commento:

Posta un commento