mercoledì 24 luglio 2013

Decreto del Fare, “salta il tetto allo stipendio dei super manager pubblici”.... alla faccia della coerenza politica!!!!!

Alcuni deputati della commissione Bilancio denunciano che il testo del decreto del Fare esclude l'estensione del limite ai compensi degli amministratori di aziende come Poste, Ferrovie dello Stato e Anas. All'interno dell'emendamento è stato infatti aggiunto un "non" che annulla quanto scritto inizialmente.

Dietrofront sul tetto agli stipendi d’oro dei manager pubblici. “Il testo del decreto del Fare, sul quale oggi il governo ha posto la fiducia alla Camera, esclude l’estensione del tetto agli emolumenti agli amministratori delle società non quotate che svolgono servizi di interesse generale anche di rilevanza economica come Poste, Ferrovie dello Stato, Anas“, denunciano i deputati della commissione Bilancio Simonetta Rubinato, Angelo Rughetti, Andrea Romano e Lello Di Gioia.

Così recita ora il testo, dopo il passaggio dalla Commissione all’aula:
“Il compenso stabilito ai sensi dell’articolo 2389, terzo comma, del codice civile, dai consigli di amministrazione delle società non quotate, nonché delle società che non svolgono servizi di interesse generale, anche i rilevanza economica, di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135 direttamente o indirettamente controllate dalle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può essere superiore al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione”.
Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 luglio 2013

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