Sul riferimento a Calderoli naufraga l'accordo
Maroni favorevole, poi il dietrofront per l'allusione
al «caso Kyenge»
Il Consiglio regionale lombardo
ha respinto un ordine del giorno presentato dal Pd nel quale si chiedeva
un «impegno» della giunta a «finanziare una campagna contro il
razzismo». L'iniziativa di sensibilizzazione si sarebbe dovuta avvalere
di spot, inserzioni e corsi per i pubblici amministratori. Contro l'odg
hanno votato i partiti della maggioranza Pdl-Lega, così come la giunta -
presente in aula il governatore Roberto Maroni - ha espresso parere
«contrario».
CONVERGENZA IMPOSSIBILE - Prima
di leggere l'odg, Maroni si era detto «assolutamente favorevole a
qualsiasi iniziativa» contro il razzismo. «Noi della Lega non siamo
razzisti», aveva ribadito ai cronisti, «è un luogo comune, noi siamo per
l'integrazione». Ma il riferimento indiretto al vice presidente
leghista del Senato, Roberto Calderoli, citato nell'odg, ha reso
difficile una convergenza bipartisan. «In Lombardia si attestano diverse
manifestazioni di stampo razzista che offendono la Regione e il Paese
intero, come i continui attacchi rivolti al ministro per l'Integrazione,
Cecile Kyenge, provenienti da esponenti politici lombardi hanno
recentemente dimostrato», recitava, infatti, il testo presentato, primo
firmatario il consigliere Fabio Pizzul. L'odg chiedeva anche che la
giunta si impegnasse a «finanziare una campagna contro il razzismo» con
«spot e inserzioni a pagamento sui media locali; affissioni sul
territorio lombardo di cartelloni dedicati: a istituire un osservatorio
regionale dedicato alla lotta al razzismo e un corso di formazione
anti-razzismo per gli amministratori pubblici».
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