sabato 27 luglio 2013

Egitto, strage nella notte al Cairo I Fratelli musulmani: 200 vittime

La denuncia del partito di Morsi: «L’Esercito ha sparato sulla folla».
Il governo nega: «Solo lacrimogeni»
Condanna dell’Ue: «Basta violenze»

Dopo il venerdì di proteste al Cairo si è scatenato l’inferno. Nella capitale, dove si erano radunati migliaia di i manifestanti pro e anti-Morsi si sono verificati violenti scontri che hanno visto anche l’intervento dell’Esercito.  
Fonti vicine ai Fratelli Musulmani riferiscono che il bilancio sarebbe salito a oltre duecento morti e potrebbe addirittura peggiorare. Secondo quanto denunciato da Gehad el-Haddad, portavoce della formazione islamista cui fa capo lo stesso Morsi le forze di sicurezza egiziane avrebbero compiuto un vero e proprio agguato contro il sit-in a oltranza, organizzato dai Fratelli Musulmani nella parte nord-orientale del Cairo per esprimere sostegno al deposto presidente Mohamed Morsi. «Non sparano per ferire, ma per uccidere», afferma Gehad El-Haddad, aggiungendo che i dimostranti sono stati colpiti alla testa e al petto.  
Il ministero dell’Interno egiziano ha subito smentito di aver usato proiettili contro i manifestanti pro Morsi e ha accusato i Fratelli musulmani di avere aperto il fuoco. Smentite sono arrivate anche dalla polizia che attraverso il il generale Hany Abdel Latif ha puntato il dito contro gli islamisti considerati responsabili delle violenze. Gli agenti, ha detto Latif in un comunicato diffuso dalla televisione, «non hanno usato nient’altro che i gas lacrimogeni». 
L’Ue condanna con forza la perdita di vite umane causata degli incidenti avvenuti durante le manifestazioni di ieri e segue con preoccupazione quanto sta avvenendo in Egitto. In una nota, Catherine Ashton, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, invita inoltre le autorità responsabili ad interim della guida del Paese a garantire lo svolgimento di ordinate e pacifiche dimostrazioni e rivolge un appello a tutte le parti affinché si astengano da atti di violenza.

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