martedì 15 luglio 2014

I poveri in Italia sono raddoppiati 
in quattro anni.


Corriere della Sera 15/07/14
Alessandra Arachi

C’è un male sottile in Italia che sta minando alle radici il nostro tessuto sociale: la povertà. Sta aumentando, di anno in anno. In quattro anni è addirittura raddoppiata, da 3,1 a 6,1 milioni di poveri, ci dice uno studio storico del Redattore Sociale. E l’Istat, dunque, ci segnala che oggi in Italia è una persona su dieci ad essere povera.

Il nostro istituto di statistica divide la povertà in categorie: quella relativa e quella assoluta. Quella relativa in un anno è rimasta sostanzialmente stabile, 3 milioni 230 mila famiglie, ovvero il 12,6 per cento del totale. Quella assoluta invece è drammaticamente aumentata: oggi si è toccata quota un milione e 206 mila famiglie, una percentuale del 9,9 per cento contro l’8 per cento dello scorso anno.

«Naturalmente tutta questa crisi è strettamente legata alla mancanza di lavoro e anche al fatto che le pensioni e gli stipendi sono ormai fermi da anni», sentenzia Carlo Dell’Arringa, economista esperto di questioni sociali. E spiega: «Non dobbiamo pensare che l’assenza di lavoro sia soltanto l’aumento della disoccupazione. Infatti se parliamo di occupazione part time, questa in un anno e addirittura aumentata di mezzo milione di posti. Ma parliamo, appunto, di occupazione part time, ovvero meno ora di lavoro e meno stipendio».

Aumentano i poveri in Italia e di conseguenza ci sono anche molti più bimbi indigenti, più minori: nel 2013 sono diventati un milione e 434 mila i poveri con meno di 18 anni, ovvero il 13,8 per cento del totale (contro il 10,3% del 2012).

La situazione più preoccupante è nel Sud del nostro bel Paese: il picco si registra in Sicilia e in Calabria, due regioni che insieme sommano un terzo dei poveri (relativi) di tutte le famiglie italiane, con rispettivamente il 32,5 e il 32,4 per cento di famiglie povere.

I valori più bassi si registrano invece nella provincia autonoma di Bolzano (3,7 per cento), seguita a ruota dall’Emilia-Romagna (4,5 per cento) e poi dalla Toscana (4,8 per cento).

«Il ministero delle Politiche agricole darà un sostegno agli italiani che soffrono di povertà alimentare», ha detto ieri Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, segnalando che per quattro milioni di italiani che soffrono di povertà alimentare il suo dicastero ha previsto lo sblocco di dieci milioni di euro per la fornitura di pasta e farina da destinare agli enti caritativi .

Ha poi aggiunto il ministro Martina: «Con il ministero del Lavoro abbiamo elaborato un programma operativo di 450 milioni di euro fino al 2020 perché l’assistenza alimentare è una priorità assoluta».

Abbiamo raggiunto un record di povertà nel nostro paese, almeno relativo all’anno di riferimento del 2005. Ma non dobbiamo essere troppo pessimisti per il futuro, non necessariamente.

È di nuovo Carlo Dell’Arringa che ci fa un’analisi e apre un pochino alla speranza: «Alcuni indicatori ci fanno avere delle aspettative di una ripresa economica per la fine di quest’anno», dice e poi spiega che questa ripresa dovrebbe avere un trascinamento positivo nel prossimo anno. Aggiunge l’economista: «La ripresa potrebbe cominciare verso l’autunno-inverno di quest’anno e potrebbe portare una boccata di ossigeno nel mondo del lavoro, ovvero dare oggettivamente più lavoro alle persone». Non resta che sperare che sia tutto vero.




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