La Stampa 26/03/2014
Fisco, i redditi dei dipendenti
superano quelli degli imprenditori
I dati del Tesoro: il reddito medio cresce a 19.750 euro, merito delle pensioni
Aumenta il divario ricchi-poveri. Dall’inizio della crisi bruciati 350mila posti.
La Lombardia guida la classifica delle Regioni. Case all’estero per 23 miliardi
Aumenta il divario ricchi-poveri. Dall’inizio della crisi bruciati 350mila posti.
La Lombardia guida la classifica delle Regioni. Case all’estero per 23 miliardi
Quanto guadagnano gli italiani? O meglio, quanto dichiarano? Nel
2012, poco più che l’anno precedente. Soprattutto grazie alla crescita
delle pensioni.
Il dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche sulle
dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (Irpef) relative
all’anno d’imposta 2012.
Sono più di 41,4 milioni i contribuenti che hanno assolto
direttamente l’obbligo dichiarativo: un numero in lieve aumento (+0,2%)
rispetto all’anno precedente. A livello nazionale il reddito
complessivo totale dichiarato è pari a 800 miliardi di euro mentre il
reddito medio è pari a 19.750 euro (+0,5% rispetto all’anno precedente).
Il Ministero sottolinea che nel «2012 non hanno concorso alla
formazione del reddito complessivo il reddito da abitazione principale
ed i redditi fondiari di immobili non locati».
Il confronto con gli anni precedenti
Ai fini di un confronto omogeneo, se si considerano anche tali
importi che nel 2011 rientravano nella nozione di reddito complessivo,
(che vanno comunque riportati in dichiarazione) questo sale a circa 816
miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2011). L’incremento è determinato
principalmente dalla crescita dei redditi da pensione (+2,1%) e
dall’ingresso a tassazione ordinaria dei soggetti che sono stati
costretti a fuoriuscire dal vecchio regime dei minimi.Se si sposta
l’attenzione sul reddito complessivo dichiarato dal contribuente
mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori outlier
(ossia particolarmente elevati), il valore scende a 15.654 euro. Ciò
significa che la metà dei contribuenti non supera tale valore.
Gli squilibri
L’analisi della distribuzione dei redditi evidenzia che il 5% dei
contribuenti con i redditi più alti detiene il 22,7% del reddito
complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta
complessivamente dalla metà dei contribuenti con i redditi più bassi. Il
90% dei soggetti dichiara invece un reddito complessivo fino a 35.819
euro. L’analisi territoriale del Ministero conferma che la regione con
il reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.320 euro),
seguita dal Lazio (22.100 euro), mentre la Calabria ha il reddito
medio più basso con 14.170 euro; nel 2012 il reddito medio nelle regioni
del centro è cresciuto meno della media nazionale.
La corsa degli autonomi
Dall’analisi per tipologia di reddito, emerge che i lavoratori
autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 36.070 euro, mentre
il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 17.470 euro. Il
reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro,
quello dei pensionati pari a 15.780 euro e, infine, il reddito medio da
partecipazione in società di persone ed assimilate è pari a 15.850
euro. E’ opportuno ribadire - spiegano dal Ministero - che per
“imprenditori” nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di
ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica
in forma societaria; inoltre la definizione di imprenditore non può
essere assunta come sinonimo di “datore di lavoro” in quanto tra gli
imprenditori sono compresi coloro che non hanno personale alle loro
dipendenze.
Crescono le pensioni
Il confronto con l’anno d’imposta precedente mostra una crescita dei
redditi medi da pensione (+1,7%) e da lavoro dipendente (+1,3%, che
diventa +0,3% considerando i premi di produttività). Calano invece tutti
i redditi legati alle attività imprenditoriali e professionali: impresa
(-8%), lavoro autonomo (-14,7%) e partecipazione (-4,9%). Molto
interessante è un confronto delle dichiarazioni dell’anno d’imposta 2012
rispetto a quelle dell’anno d’imposta 2008 (ultimo anno prima della
crisi economica), in base alla tipologia di reddito dichiarato. In
termini di numero soggetti, rispetto all’anno prima della crisi, ci sono
ora circa 350 mila lavoratori dipendenti in meno, 190 mila pensionati
in meno (anche per effetto delle misure normative sui pensionamenti
introdotte negli ultimi anni), 32 mila imprenditori in meno e 138 mila
soggetti in meno che dichiarano reddito da partecipazione. Al contrario
si assiste ad un aumento dei lavoratori autonomi (+128 mila). In
termini di redditi medi dichiarati, tenendo conto dell’inflazione, in
quattro anni il reddito medio degli autonomi è calato in termini reali
del 14,3%.
La crescita delle nuove partite Iva
Altri dati da tenere d’occhio: nel 2012 le aperture di partita Iva da
parte di persone fisiche sono aumentate del 5,8% rispetto all’anno
precedente, mentre sono calate del 7,3% le aperture riferite ad altre
forme giuridiche.
Case all’estero
Oltre 113.000 contribuenti hanno dichiarato immobili situati
all’estero per un valore di circa 23 miliardi di euro, mentre i soggetti
che risultano aver dichiarato attività finanziarie detenute all’estero
sono circa 130.000 per un ammontare di 28 miliardi di euro. I redditi da
fabbricati soggetti a tassazione ordinaria, pari a 21,2 miliardi di
euro, subiscono una contrazione del 40% per effetto della non
imponibilita’ nel 2012 dei redditi degli immobili non locati (6,8
miliardi di euro) e del reddito da abitazione principale (8,7 miliardi
di euro). I redditi da fabbricati di immobili locati soggetti alla
cedolare secca dichiarati da più di 765 mila soggetti, presentano un
incremento del 38% (per l’aliquota al 21%) e del 44% (per l’aliquota al
19%).
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