La Repubblica - 16/3/2014
MICHELE SERRA
Se dovessi visitare un cantiere
dell’Expò non ci capirei granché. Il punto di vista normativo,
economico, architettonico, sindacale richiede competenze che non ho,
e che confido essere appannaggio, almeno in parte, di chi di quel
cantiere si è occupato e si occupa. Basta questa considerazione (che
attiene al buon senso prima che alla politica) a spiegare perché non
potrei mai fare parte della delegazione del Movimento 5 Stelle che,
guidata dal leader in persona, nelle scorse ore ha ispezionato un
cantiere dell’Expò. Decisamente, non mi sentirei all’altezza.
Bouvard e Pécuchet, gli eroi
onnifacenti di Flaubert, si cimentarono nell’agricoltura, nella
chimica, nella medicina, nella geologia e infine nella politica. Li
sorreggeva la convinzione dell’altrui idiozia, e una formidabile
rimozione della propria. L’errore, insomma, non poteva riguardarli,
e lo stesso Flaubert non spiega compiutamente se fosse la presunzione
o l’ingenuità la vera fonte del loro rovinoso attivismo. Va detto
che il grillismo (che è un bouvard-pécuchettismo dei nostri giorni)
ha però il formidabile ausilio della rete, che è onnisciente, lei
sì, per sommatoria. Dagli e ridagli, clicca e riclicca, si forma,
come una stalagmite, il più solido dei saperi. Poi si verifica, sul
campo, se il mondo corrisponde: e se non corrisponde, guai al mondo.
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