venerdì 7 marzo 2014

La prova che nessuno si fida più di nessuno

Alfredo Bazoli 
 

Il nuovo compromesso è imbarazzante per gli effetti che produce, un rischio enorme se la legislatura dovesse finire
Dunque il nuovo accordo sulla legge elettorale, quello che consente di tenere insieme la maggioranza di governo con quella più larga delle riforme, prevede che la nuova legge elettorale si applichi solo alla camera dei deputati, e non al senato.
Così, si dice, si costringerà il parlamento a riformare il senato, dunque a completare il percorso delle riforme istituzionali, pena andare a elezioni con un sistema ingovernabile.
E’ una soluzione che non mi piace, per diversi motivi.
In primo luogo perché certifica che nessuno si fida di nessuno, che nonostante le dichiarazioni di intenti, la volontà sbandierata di fare le riforme, né all’interno del partito democratico né tra alleati di governo c’è sufficiente fiducia nel rispetto della parola data, e solo attraverso un ricatto si ritiene possibile attuare il percorso di riforme. In ciò io vedo una manifestazione dei limiti e della debolezza della politica, e mi chiedo come possiamo pensare che i cittadini si fidino di noi, se noi per primi non ci fidiamo tra noi.
In secondo luogo trovo questa una soluzione imbarazzante per gli effetti che produce, poiché ci mette nella condizione di avere due leggi elettorali completamente differenti nelle due camere che oggi danno la fiducia al governo, esponendoci a un rischio enorme nel caso la legislatura per qualunque motivo dovesse interrompersi anticipatamente.
In terzo luogo il consenso che Berlusconi, obtorto collo, ha dato al nuovo accordo rischia di comportare il prezzo della immodificabilità del testo, anche nelle parti sulle quali a mio avviso era necessario intervenire ulteriormente, come le soglie per l’accesso al riparto dei seggi o per il secondo turno elettorale.
Tutto ciò rende faticosamente digeribile il nuovo accordo.
Detto ciò, io voterò a favore della proposta, per una semplice ragione, tutta politica. E cioè che io credo, in questa fase, in questo momento, assolutamente necessario avviare il percorso delle riforme, anche a costo di ingoiare qualche boccone amaro. Non possiamo, a questo punto, affossare la riforma della legge elettorale, perché ciò comporterebbe la fine di qualunque speranza di cambiamento. Dunque voterò, ma confidando che, nel percorso legislativo della legge, errori, storture e vizi evidenti possano essere corretti.

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