lunedì 12 agosto 2013

Buone vacanze



Riccardo Imberti


da qualche ora il parlamento è chiuso e riaprirà il 21 agosto per discutere e spero approvare, la legge contro l'omofobia. Mentre sto scrivendo un giovane di 14 anni si è suicidato perchè impaurito dal clima venutosi a creare attorno a lui perchè gay.

Se le camere sono chiuse il dibattito non si ferma e la situazione politica si fa sempre più complicata e contradditoria. Basta leggere le dichiarazioni di questi giorni: Letta: 'Governo più saldo di come sembra'; Berlusconi: 'Via Imu subito o salta tutto'. Insomma siamo in una situazione che non promette nulla di buono dal punto di vista della stabilità e quindi, credo che difficilmente queste “larghe intese” sapranno affrontare la crisi e le tante difficoltà del Paese.

Il Pdl preso com'è dalla vicenda del suo padre padrone, non pare interessato ad altro che trovare una via d'uscita che consenta al condannato Berlusconi di evitare il carcere o i servizi sociali. Falchi e colombe con la tiritera “dell'accanimento giudiziario contro il capo”, hanno come unico obbiettivo la ricerca di un salvacondotto che consenta al condannato di tornare ad esercitare l'arte che più gli si addice: inondare il Paese di demagogia con un ritorno al passato.

Il Pd a sua volta si trova in una fase di grande confusione; tanto grande da non essere in grado neppure di decidere la data del congresso. Ancora non sono riuscito a comprendere per quale motivo sia stata convocata la scorsa settimana, la direzione del partito. C'è da augurarsi che questi giorni di vacanza possano aiutare Epifani e compagni, a schiarirsi le idee e sia ripristinato a breve il buon senso.

Le cose che il gruppo dirigente del partito democratico dovrebbe decidere sono sostanzialmente due:

la prima deliberare la data del congresso;

la seconda che la si smetta di rincorrere l'agenda del centrodestra e assuma una iniziativa efficace per far fronte alle priorità del Paese e verificare se ci sono le condizioni per farvi fronte.

Per quanto riguarda il primo punto non posso che riconfermare quanto abbiamo scritto in queste settimane su questo blog. Dopo il fallimento di Bersani e della sua proposta di forte radicamento della “ditta” (mi risulta che il tesseramento abbia subito un forte ridimensionamento), al partito democratico serve:

a) un congresso che metta all'ordine del giorno idee forti e proposte concrete in grado far fronte ai tanti problemi che vive il Paese;

b) un congresso celebrato con le regole fin qui adottate: elezione del segretario e dei suoi organi di governo, meno affollati e pletorici del passato, attraverso primarie aperte a tutti i livelli (dal livello nazionale a quello provinciale);

c) un forte rinnovamento del gruppo dirigente, che sappia dare l'immagine di una forza politica orientata al cambiamento nei comportamenti e nel linguaggio.

In questi giorni purtroppo, ciò che abbiamo visto e sentito andava in tutt'altra direzione: accanto a un eccesso di tatticismo e allo stato di confusione prevalente sul da farsi, abbiamo ascoltato argomentazioni risibili e contradditorie, che non promettono nulla di positivo perchè finalizzate unicamente al mantenimento dello status quo. Anche a Brescia dobbiamo impostare un percorso di forte rinnovamento, facendo appello a tutte le forze disponibili a condividere una proposta politica convincente. L'intervista di Antonio Vivenzi dei giorni scorsi sul Corriere della Sera -che consiglio di leggere- mi pare un buon punto di partenza.

Per quanto riguarda il secondo punto, ricordo che nel suo discorso di insediamento il premier Enrico Letta non mancò di sottolineare che il suo governo “di necessità”, aveva come obbiettivo quello di fare un servizio al Paese attraverso interventi concordati capaci di dare risposte urgenti alla pesante crisi economica e occupazionale. Sono giorni che assistiamo annoiati ad un dibattito stucchevole sull'imu, che, a detta di molti, applicata indiscriminatamente, non solo non cambia la vita degli italiani ma finisce con conservare i privilegi di chi ne ha già tanti. L'agenda delle priorità suggerirebbe ben altro: pensiamo alla situazione di difficoltà dei comuni bloccati da un patto di stabilità insopportabile, costretti loro malgrado al taglio di servizi fondamentali per tante famiglie che vivono il dramma della crisi e della mancanza di lavoro, ai tanti giovani in cerca del lavoro che non c'è e vivono una condizione di precarietà insopportabile, al tessuto produttivo delle piccole e medie aziende che in mancanza dell'accesso al credito devono chiudere le proprie attività, a stipendi e pensioni, di menager o supposti tali, che fanno gridare allo scandalo per la loro esagerazione.

Una lunga lista, interminabile, di cose che il governo dovrebbe porre come primo punto dell'ordine del giorno e disinteressarsi dei problemi giudiziari di Berlusconi, delle sue provocazioni sulla giustizia, prendendo le distanze dai continui insulti alla magistratura e la demagogia sull'imu.

Con la ripresa di settembre se non sarà in grado di cambiare registro credo che questo governo avrà vita breve e anche per queste ragioni, la celebrazione del congresso dovrebbe suggerire una accelerazione nella definizione delle formalità necessarie.

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