venerdì 12 giugno 2015

Jobs Act, Susanna Camusso: "Passi avanti su conciliazioni, segnali positivi da Cig". Giudizio positivo anche da Squinzi


L'Hiffington Post
12 giugno 2015
Con i decreti attuativi del Jobs Act "qualche serio passo avanti si è fatto sul tema della conciliazione", mentre elementi "in parte positivi sono i temi della cassa integrazione e degli ammortizzatori". Lo ha detto all'Ansa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine di una conferenza tra sindacati nell'ambasciata d'Italia a Berlino, aggiungendo tuttavia che "siamo ancora in un sistema che in realtà non comprende tutta quella parte del mondo del lavoro precaria, parasubordinata, fintamente autonoma che si trova di nuovo di fronte a una divisione tra diritto e impossibilità degli accessi". Per Camusso i decreti sulla conciliazione "non sciolgono il nodo vero, cioè come si possa allargare a tutte le forme di lavoro. Non solo: c'è un contraltare sull'unicità del sistema assicurativo, che sarà un altro tema che proponiamo con le questioni previdenziali".
Vedremo ora in dettaglio, ha aggiunto il segretario della Cgil, "come saranno i decreti legislativi sul tema della cassa integrazione e degli ammortizzatori, perché è una cosa che in parte è positiva. L'allungamento dell'indennità di disoccupazione è il criterio al netto che ci auguriamo abbia risolto il problema delle stagionalità, dell'accesso alle indennità di disoccupazione ai lavoratori stagionali o temporanei. Anche se qui si dovranno vedere proprio le formulazioni tecniche".
Confindustria giudica positivamente il Jobs act. Il varo in Cdm di decreti attuativi sul Jobs act "riteniamo che sia complessivamente positivo" detto il presidente degli industriali Giorgio Squinzi. "Dobbiamo sempre fare una valutazione complessiva - ha aggiunto -: lasciamo arrivare in fondo" l'operato del Governo. A chi gli chiedeva, in particolare, dell'inserimento nei decreti attuativi della previsione di maggiori oneri per chi utilizzerà la cassa integrazione, Squinzi ha replicato che "è anche giusto: ho sempre pensato che la cassa integrazione debba essere un aiuto per quelle imprese che hanno una vera possibilità di rientrare competitivamente sul mercato". Quindi, ha sottolineato ancora, la cassa integrazione "dovrebbe avere una durata di uno, massimo due anni. Purtroppo in questo Paese abbiamo avuto casse integrazioni che sono durate anche sette anni. E' un sistema - ha concluso Squinzi - che va profondamente rivisto e ridisegnato".
Più in generale, sulla salute dell'economia, Squinzi sottolinea che il fatto che "dovremmo ancora aspettare un attimino" per dire che la crisi è finita. Questo anche alla luce dei dati sulla produzione industriale che ancora stentano: "Non possiamo focalizzarci sul dato singolo del singolo mese. Bisogna fare una valutazione complessiva - ha aggiunto - è finito il calo dell'economia, dopo tredici trimestri negativi avere un trimestre positivo come Pil è sicuramente un buona notizia" però, ha ribadito, "prima di dire che siamo fuori dalla crisi e che c'è la ripresa credo chi dovremmo ancora aspettare un attimino"

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