sabato 13 giugno 2015

Del Bono a sorpresa: «Ricandidarmi? Non ho ancora preso una decisione»

Thomas Bendinelli

Corriere della Sera 13 giugno 2015

Bilancio del primo biennio per il sindaco di Brescia: «Un impegno molto faticoso» Il centro storico «È tornato di moda, questa è una città più vissuta è più sicura»  

«Non so ancora se mi ricandiderò». A domanda precisa il sindaco Del Bono risponde in questo modo ai giornalisti che ieri lo hanno intervistato sui primi due anni di mandato nella piazzetta della Pallata, la stessa dove due anni fa ci fu la grande festa per la vittoria. «Non voglio evitare la domanda, ma quello del sindaco è un mestiere molto impegnativo e faticoso, soprattutto se non ti risparmi, che diventa logorante e lascia continuamente sovraesposti - osserva -. Mi dispiace che Giuliano Pisapia, un sindaco che ha fatto molto bene e che è un gran signore, se ne vada. Ma lo capisco». La porta è aperta a più possibilità: «Cosa farò lo dirò alla fine, ne parlerò anche con la mia famiglia, ma quello che posso affermare è che io oggi non sto pensando al 2018, ma a cercare di governare bene».

Ambiente: «Le polveri fini stanno diminuendo, bene la metropolitana»
Si definisce persona molto autocritica, che vorrebbe sempre far meglio, ma si dice anche convinto che «alla fine di questo mandato consegneremo una città migliore di come l’abbiamo trovata». Sollecitato a dare un voto sulla sua giunta non si sbottona, ma ricorda che già al momento dell’insediamento aveva detto che «nessun assessore è insostituibile» e che a metà mandato, cioè a fine anno, verrà fatto il punto. Poi, ed è l’unica cosa che gli sfugge a riguardo, aggiunge però che «i tre tecnici (Tiboni, Panteghini e Scalvini) stanno facendo molto bene». Rivendica un approccio più blindato sul fronte della comunicazione esterna: «I cittadini vanno trattati con rispetto e serietà: se si dice una cosa poi la si deve fare». Snocciola i numeri del risanamento di bilancio, degli investimenti in conto capitale cresciuti di molto e che quest’anno dovrebbero superare quota venti milioni. E se la città non ha percepito molto queste cose è perché «non sono stati toccati spesa per istruzione, servizi sociali e trasporto pubblico». Le bonifiche Caffaro? «Una partita molto complessa, ma alcune le abbiamo già completate e per altre finiremo il prossimo anno». L’ambiente? «Le polveri fini stanno diminuendo, soprattutto in centro storico: non a causa della pioggia, ma perché sono aumentate le zone pedonali e la metropolitana ha fatto diminuire il traffico in centro del 15 percento». Il centro storico? «È tornato di moda, sia per il divertimento che per chi vuole abitarvi. Abbiamo una città più vissuta e quindi anche più sicura».
«I reati sono in calo»
Già, e la sicurezza? «I reati sono calati, ma so che non è abbastanza: fosse per me i sindaci dovrebbero avere più peso». Una stoccata al Governo: «Renzi sta facendo molto, ma deve fare di più. I Comuni hanno già dato tutto in termini di revisione di spesa, ora deve lasciarci i soldi e usare la mannaia con i ministeri». Critico, appunto, verso se stesso e la sua giunta, ma convinto «di aver fatto per il momento bene e di avere dato una scossa in positivo alla città». Infine l’ammissione: «Ogni tanto mi prendono in giro dicendo che sembro un ragazzo dell’oratorio. Lo considero un complimento, è quello che voglio continuare a essere: semplice nei rapporti, che è diverso da sempliciotto o semplicistico nell’affrontare i problemi. E non vorrei mai che, qualcuno, vedendomi passare per strada, dicesse “guarda come è cambiato quello lì”». Usa un linguaggio più colorito, ma oramai si usa anche in oratorio.

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