mercoledì 3 giugno 2015

DEL COME TAGLIARE IL RAMO SUL QUALE SI E' SEDUTI, INCOLPANDO L'ALBERO DELLA CADUTA.

Sandro Albini
Mi riferisco alla condotta della sinistra PD in quest'ultimo anno e, in particolare nel corso della campagna elettorale: obiettivo creare più difficoltà possibili al Governo espressione del PD. Non uno dei provvedimenti significativi adottati, dopo estenuanti mediazioni con loro, ha raccolto il consenso. Così sugli 80 euro, anche se qualche frutto lo stanno producendo, idem sul job act anche se sta favorendo la crescita dell'occupazione ed è riconosciuto come un ottimo provvedimento da tutte le istituzioni economiche internazionali (ma non piace alla Camusso). Non parliamo della scuola sulla quale si alza il muro ad ogni accenno di cambiamento da chiunque venga proposto. L'idea di Renzi di dare stabilità al corpo insegnante ed un ruolo dirigente ai Presidi non piace al sindacato che, nel pubblico impiego ha la sua ultima "ridotta".La sinistra PD ne ha fatte di tutte per accodarsi alle posizioni più conservatrici e antiriforma su tutti i temi, presentando agli elettori una compagine inaffidabile perché dilaniata al proprio interno. Da ultimo il capolavoro della spocchiosa Bindi. Gli elettori, nel dubbio, se ne sono rimasti a casa. La sinistra PD, dopo essere stata causa della defezione, sostiene impudentemente che i disertori sono suoi seguaci e che se la maggioranza del PD fa quello che vuole la minoranza, torneranno all'ovile. Ragionamento che sfiora la demenza. Costoro sono riusciti a far perdere la Liguria perché il Cofferati si è sentito offeso dalla vincita alle primarie della Paita. Con soddisfazione ha sostenuto che se si fosse candidato Pastorino il PD avrebbe vinto. Ma ci prende per scemi? Pastorino ha preso il 4% pur essendo sostenuto dalla fronda Civatiana, Cofferatiana e cgiellina. Il sabotaggio della sinistra un risultato l'ha conseguito: finalmente, dopo un anno, sono riusciti a far perdere qualcosa al loro partito, sporcandone l'immagine. Per costoro la goduria sarebbe vedere sempre un Matteo al governo, ma con un cognome diverso da quello dell'attuale presidente del Consiglio. Avrebbero spazio per fare opposizione, l'unica cosa che sanno fare anche in casa propria.

Nessun commento:

Posta un commento