TOMMASO CIRIACO
La Repubblica - 19/8/14
«Renzi non viene al nostro raduno? Noi
facciamo il tifo per il suo governo », giura il presidente della
fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini. Ecco il Meeting
che non ti aspetti. O forse sì, visto l’irrinunciabile afflato
governativo di Cl. Anche se il premier diserterà ostentatamente
l’evento.
Vittadini, Renzi vi ha dato buca.
«L’abbiamo invitato volentieri, era
doveroso. Capiamo che in una situazione così difficile non venga, ma
non leva niente alle testimonianze del Meeting».
Magari diserta a causa dei recenti
scandali di alcuni ciellini. Penso a Formigoni, ad esempio.
«Questo bisogna chiederlo a Renzi, non
a noi. Non ci sembra proprio, comunque, e non ci interessa. Mi sembra
gossip».
E se il premier cambiasse idea e
partecipasse?
«Figuriamoci, per noi è sempre ben
accetto: se vuole, tanto di guadagnato. Avremo personalità
dell’economia e ministri».
Non Renzi, che invece va dagli scout.
Siete gelosi?
«Non scherziamo. Non guardiamo certo
dove va un premier, sarebbe una scelta di bassissimo profilo. Sono
gelosie e cattiverie che non stanno in piedi. E poi il Meeting in
questi anni è stato coerente: da Monti a Letta, sempre attento alla
richiesta di governabilità ».
Renzi si sta muovendo bene?
«Sì. Naturalmente la crisi non si
fronteggia in un giorno. Che abbia il tempo che serve».
Fate il tifo per questo esecutivo,
insomma?
«È impegnato anche per le riforme
istituzionali: guardiamo con speranza alla sua azione. Facciamo il
tifo affinché Renzi riesca nell’impresa, sarebbe una tragedia se
fallisse».
Eppure esiste un’ala antigovernativa,
tra voi.
«E che facciamo, ci mettiamo a fare i
dispettucci al governo? Poi, certo, essendo un mondo e un popolo c’è
un dibattito vivacissimo: un po’ stanno di qua, un po’ di là».
Insomma, siete governativi. Come sempre.
«Da sempre. Ci hanno accusato di
essere montiani, lettiani...».
E berlusconiani, soprattutto. Una
parabola conclusa?
«Nel 2008 - parlo a titolo personale
l’ho votato. Speravo in una rivoluzione liberale: ha fallito. È un
giudizio storico».
Ora lei parla da renziano: l’ha
votato alle Europee?
«Se riuscirà, sarà un bene. Diamo
credito al governo e aspettiamo».
Il nuovo Papa ha stravolto gli
equilibri del mondo cattolico. Anche per questo siete più in ombra?
«Guardi, noi siamo entusiasti di
questo Papa. Ha rimesso al centro Cristo. E poi scusi, noi non
vogliamo certo che lui segua noi: siamo noi che seguiamo lui!»
Bergoglio denuncia il rapporto troppo stretto col potere. Voi, in
passato, siete stati collaterali ai governi.
«Senta, due anni fa Carròn - che
guida Cl - disse: abbiamo dato dei pretesti. Ecco, magari con il
Meeting abbiamo commesso degli errori. Se sbagliamo, impariamo».
Questo Meeting rischia di essere poco
centrale.
«Noi comunque portiamo avanti la
nostra identità. In passato ci sono stati meeting con attenzione
mediatica, altri meno. Ce ne siamo sempre fregati».
Quale sarà il cuore del raduno?
«Sarà il racconto di quel che accade
nel mondo: con il primate nigeriano, il vescovo iracheno,
l’archeologo siriano, padre Pizzaballa, il filosofo Filonenko e il
costituzionalista Weiler... Testimoni che cercano un orizzonte di
pace. E ci sarà anche la mostra su Jannacci e Guareschi: misero al
centro personaggi periferici, dal barbone agli zingari. Gente che non
cerca il potere, ma dalla quale imparare. È questo il cuore del
Meeting ».
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