Riccardo
Imberti
7 Aprile 2014
Questi
sono giorni intensi per la politica. Il governo sta definendo i
dettagli delle riforme annunciate da Renzi. I sondaggi lo
incoraggiano nel proseguire sulla strada intrapresa, ma gli ostacoli
sono tanti. Ostacoli che derivano da una moltitudine
trasversale di corporazioni,
preoccupate di conservare i propri privilegi. Sicuramente tutto ciò
che sta facendo il governo è perfettibile, ma certe argomentazioni e
certe contestazioni hanno il sapore di antico, persone che faticano o
fanno finta di non comprendere le difficoltà che
le classi popolari stanno vivendo nel nostro Paese e la necessità di
alcune risposte. Chi primeggia in materia di critiche è sicuramente
Eugenio Scalfari; leggendo il lungo editoriale di ieri su Repubblica
e sforzandomi di arrivare alla conclusione, mi sono chiesto: se Renzi
dichiarasse che ha 39 anni, il nostro
“padre della patria” avrebbe materia per contestare anche il dato
anagrafico? Ciò che ha compreso Renzi è che il Paese non ne
può più di attendere i tempi infiniti della politica italiana e che
l'accelerazione delle scelte, è un gesto obbligatorio e necessario
per recuperare la credibilità dei cittadini. Il lavoro di
preparazione del Documento di Economia e Finanza e il decreto che
abbassa le tasse sui redditi da lavoro dipendente, sono in dirittura
d'arrivo, ma l'intenzione di Matteo Renzi è quella di
eliminare, insieme ai costi della politica, anche enti ed
istituti che secondo il premier non hanno più ragione di esistere.
Questi tagli in una fase di profonda crisi sono assolutamente
necessari, così come necessario è la conferma della volontà di
fissare un tetto alle retribuzioni di dirigenti e manager pubblici.
E' inaccettabile e immorale che si mantengano squilibri esorbitanti,
ancora
più gravi
in una fase di difficoltà del Paese dove tante famiglie faticano ad
arrivare a fine mese. Le scelte del Governo vanno nel segno di una
più giusta distribuzione della ricchezza e del reddito. La
politica adottata dal premier si sta dimostrando coraggiosa, decisamente indirizzata alla giustizia sociale
e per questo va sostenuta con convinzione, perché nessuno è mai
riuscito a fare ciò che sta tentando di fare questo governo.
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