martedì 17 febbraio 2015

Case e terreni, 
il governo studia il taglia-notai.


Corriere della Sera 17/02/15
Lorenzo Salvia
Eliminare l’obbligo di rivolgersi al notaio per una serie di passaggi burocratici: da quelli relativi ad alcuni atti societari a quelli che riguardano le piccole proprietà, con soglie e campo di applicazione ancora da definire. Potrebbe essere una delle novità del disegno di legge sulla concorrenza, in arrivo venerdì al Consiglio dei ministri. Nelle bozze circolate finora si parlava già di notai, con la possibile cancellazione dell’attuale limite di un professionista ogni 7 mila abitanti, già allentato dal governo Monti. Ma non venivano toccate le loro competenze.

Sul testo, però, sono ancora diversi i nodi da sciogliere, al punto che potrebbe essere anche diviso in due, rimandando le questioni più delicate. Rischia il rinvio, ad esempio, la possibilità di vendere i farmaci di fascia C con ricetta nei supermercati e nelle parafarmacie o l’aumento delle farmacie, che passerebbero da una ogni 3.300 abitanti a una ogni 1.800. Una «lenzuolata» che sa di sinistra, come «un po’ più di sinistra», secondo il premier Matteo Renzi, sarà il decreto attuativo del Jobs act che dovrebbe «disboscare» il precariato. Ai lavoratori autonomi saranno estesi diritti oggi riservati ai dipendenti, come la maternità e la malattia, con l’aggiunta della certezza nei tempi di pagamento. Il vantaggio sarà concesso agli autonomi «economicamente dipendenti» che guadagnino meno di 1.500 euro netti al mese, abbiano un contratto che dura più di un anno e prendano dallo stesso datore di lavoro almeno tre quarti del reddito. La seconda novità è che saranno assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti quei precari il cui carattere autonomo è in realtà fittizio, a patto che lavorino solo per un’azienda, non siano loro a decidere dei propri compiti e abbiano un ruolo stabile.

Arriva anche una «mini proroga» per 4 mesi del blocco degli sfratti: il Milleproroghe prevede che il giudice possa sospendere l’esecuzione dello sfratto «fino al 120° giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione», per consentire il «passaggio da casa a casa».




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