venerdì 25 ottobre 2013

Datagate, Prodi spiato dal grande orecchio «Le mie telefonate intercettate già 10 anni fa»

LO SCANDALO ECHELON

«Captata la conversazione con l’allora presidente Eni
in gara con gli Usa per una concessione petrolifera»


Romano Prodi (Ansa)

Leader europei intercettati dai servizi Usa? Non è una novità. Soprattutto non lo è per Romano Prodi, che dieci anni fa, da presidente della Commissione Europea, scoprì di essere finito nella rete di Echelon, il «grande orecchio» progenitore di Prism, oggi al centro del data-gate. «Il suono della mia voce era stato inserito nel grande cervello - ha scritto Prodi in un articolo per il Messaggero - e quindi ogni mia conversazione veniva automaticamente registrata da qualsiasi apparecchio telefonico fosse generata». In quel caso si trattava di una conversazione con l’allora presidente dell’Eni, Gian Maria Gros-Pietro: «Mi parlò dell’utilità di intervenire presso un governo di un Paese produttore di petrolio a difesa degli interessi dell’Eni stessa», ha ricordato l’ex premier. Spiegando che si accertò che non ci fossero altre imprese europee in gara: «Altrimenti mi sarei dovuto astenere». Ma in lizza era rimasto solo un produttore americano. «Ascoltai con cura le ragioni che rendevano opportuno l’intervento e promisi che, appena tornato a Bruxelles, avrei fatto quanto mi si chiedeva». Ma poi, come ha ricostruito lo stesso Prodi, l’intervento della commissione europea non fu più necessario perché l’azienda italiana riuscì ad ottenere la concessione in tempi rapidi. «Mi destò tuttavia una certa sorpresa vedere che, poche settimane dopo, l’intero verbale della conversazione veniva pubblicato da un settimanale a forte tiratura, preceduto dalla precisazione: dalle nostre fonti americane».
CONCORRENZA SLEALE - A parere del Professore, per quanto pervasivi, certi metodi possono essere giustificati dal pericolo terroristico. Ma in quel caso la chiacchierata captata dal sistema anglo-americano non aveva nulla a che vedere con Al-Qaeda o con la minaccia terroristica, allora anche più avvertita di oggi. «Con ondate che si succedono con crescente intensità - ha quindi concluso Prodi - si ha notizia di controlli illegittimi sulle comunicazioni da parte di alcuni Paesi a danno di altri. Ciò infrange non solo le regole giuridiche internazionali ma gli stessi diritti fondamentali dei cittadini».
IL PROGENITORE DI PRISM - Anche Echelon è una creatura della National Security Agency. Venne scoperto nel 1998, anche in quel caso grazie ad alcune rivelazioni giornalistiche. Era considerato in grado di setacciare comunicazioni in voce e digitali in tutto il mondo, al ritmo di 3 miliardi di contatti al giorno.
IL RAPPORTO UE - Il 20 marzo 1998 ilMondo rivelò i contenuti di un rapporto della Direzione generale ricerca del Parlamento europeo intitolato «Valutazione delle tecnologie di controllo politico». Evidentemente lo stesso a cui fa riferimento Prodi nel suo intervento sul Messaggero: «In Europa tutte le telefonate , i fax e i testi di posta elettronica sono regolarmente intercettati, e dal centro strategico inglese di Menwith Hill le informazioni di interesse vengono trasferite al quartier generale della Nsa».

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