sabato 25 gennaio 2014

Un passo da gigante, ma rivediamo gli sbarramenti

Salvatore Vassallo 
Europa  

Le soglie e la tecnica di ripartizione dei seggi hanno bisogno di adattamenti
L’accordo costruito da Renzi in tre giorni è un passo da gigante rispetto alle tre bicamerali precedenti. L’insieme del pacchetto prendere-o-lasciare è molto più ambizioso e rivoluzionario di tante proclamate «grandi riforme». Se tutti e tre pilastri – senato, legge elettorale, regioni – verranno tradotti in legge, le intese a fisarmonica di questa malnata XVII legislatura, grazie al nuovo Pd, saranno servite al paese, al di sopra di ogni ragionevole aspettativa.
La legge elettorale non è perfetta, ma può realizzare ciò che promette: i candidati saranno ben visibili sulla scheda e gli elettori saranno messi in condizione di valutarli; le elezioni potranno produrre una maggioranza parlamentare e un governo di legislatura; i partitini personali scompariranno dalla scena.
Il ritorno ai collegi uninominali, che sarebbe stata la strada maestra, si è rivelata non praticabile, ma potrebbe riprendere forza quando il sistema politico si sarà riassestato. Per ora, è senza dubbio preferibile abbandonare il meglio e prendere il bene che c’è nell’Italicum, applicandosi solo ai dettagli: le soglie e la tecnica di ripartizione dei seggi.
Uno degli aspetti della proposta su cui si appuntano molte critiche – e su cui io stesso a prima vista avevo espresso perplessità – ragionandoci, è del tutto sostenibile, con un piccolo adattamento.
In breve: che si fa dei voti andati a partiti coalizzati che rimangono sotto la soglia di sbarramento? Se li si azzera, si rischia di dare il premio alla coalizione arrivata seconda. Al contrario, se vengono conteggiati, i partner maggiori della coalizione, otterrebbero i seggi del premio grazie ai voti dai partner minori, esclusi dal parlamento; un partito con il 25% potrebbe ottenere da solo il premio e vedere raddoppiata la sua rappresentanza parlamentare.
A ben vedere, questo problema è mal posto. Quando un partito stipula un accordo pre-elettorale di coalizione dichiara al suo elettorato che il voto dato sul suo simbolo è un voto dato anche a tutta la coalizione. La legge potrebbe – e forse, a vantaggio dei legulei, dovrebbe – dichiarare in modo esplicito agli elettori che il sistema funziona un po’ come il (celebrato) voto alternativo australiano, o come il voto singolo trasferibile usato in Irlanda: se il partito che preferisci di più non ne avrà ottenuti abbastanza, trasferiremo il tuo voto all’insieme dei partiti con cui si è coalizzato.
In fondo, è un modo assai ragionevole per non sprecarlo. Questo principio però, per reggere, andrebbe esteso a tutte le coalizioni in cui c’è almeno un partito «sopra-soglia», e non solo alla coalizione che vince. Questo sì, crea una disuguaglianza nel peso dato ai diversi voti costituzionalmente discutibile. Quindi il riparto nazionale dovrebbe avvenire prima in relazione al complesso dei voti ottenuti dalle coalizioni e poi, al loro interno, ai partiti sopra-soglia che le compongono.
Per evitare le lenzuolate di liste civetta, bisognerebbe comunque fissare un limite dell’1 o del 2% sotto il quale i voti non vengono conteggiati a nessun fine. La tagliola dell’8% sui non coalizzati, messa per inibire ai piccoli la minaccia di andare da soli, è palesemente eccessiva. Non si vede ragione per cui non ci debba essere una soglia unica al 5%.
Quanto ai partiti che rappresentano quote amplissime di elettorato in determinati territori, anziché prevedere soluzioni ad hoc per Tizio o per Caio, basterebbe usare una regola standard, buona anche per le minoranze linguistiche senza bisogno di ulteriori deroghe: tutti prendono i seggi ottenuti con quozienti pieni di collegio, che saranno pari almeno al 20% dei voti validi, se i collegi non assegnano più di 5 seggi, mentre al riparto nazionale (dei resti e del premio) partecipano solo i partiti sopra-soglia. Il sistema manterrebbe comunque barriere piuttosto solide contro la frammentazione e riacquisirebbe una venatura spagnola, che non guasta.

Nessun commento:

Posta un commento