mercoledì 15 gennaio 2014

indietro tutta...

Riccardo Imberti

E' di queste ore la notizia, che il film del regista italiano Paolo Sorrentino ha conquistato il Golden Globe per il miglior film straniero. Il regista ha dichiarato: "Grazie Italia, questo è un Paese davvero strano ma bellissimo".
Mentre leggevo questa bella notizia ripercorrevo i fatti di casa nostra, accaduti in questi ultimi giorni  e mi sono detto: il nostro sarà un Paese bellissimo, ma quanta confusione, quanta incertezza sul da farsi!
Non credo di affermare una cosa originale dicendo che la preoccupazione per quel che succede è tanta. La domanda frequente che mi faccio è questa: un governo che pare in confusione, con alcuni ministri che  dimostrano incertezza su troppe cose, è in grado di far fronte alla riforma elettorale, di ridurre i costi della politica, di dare il via ai 15 punti del Job Act, e promuovere l’occupazione attraverso la riforma del mercato del lavoro in Italia? 
Spero di sbagliarmi, ma la distanza tra le cose necessarie e le azioni di questo Governo, mi pare siderale. Un'agenda di tale quantità di cose da fare e l'urgenza di farle, come si coniuga con un quadro politico così esile? Certo la politica è l'arte del possibile ma giunti a questo punto dobbiamo porci alcuni interrogativi riguardo a ciò che è effettivamente possibile. 
Credo che sia necessario scegliere: accettare un governo minimalista, come pare essere l'attuale, con il rischio che Renzi vanifichi le tante aspettative che ha suscitato nel Paese, oppure,  al contrario, verificato che questo governo non è in condizioni di fare,  l'unica strada è  approvare una riforma elettorale condivisa e valutare seriamente se non è il caso di tornare al voto. 
Io di altre strade non ne vedo. 
Prima Monti, oggi Letta: sono due anni che in nome della stabilità si rinviano scelte urgenti e necessarie per rilanciare economia e occupazione nel Paese. Una stabilità senza scelte coraggiose non serve al Paese, anzi se guardiamo ai dati sull'occupazione e alla misura del debito pubblico, non abbiamo certo motivi di ottimismo.
Letta va ripetendo che «È tempo di un cambio di passo» ma una conferma, un segnale concreto, tarda a manifestarsi. Tutto appare immobile e questo non fa bene all'Italia, nonostante le tante qualità presenti nel nostro Paese, come dimostra  il grande successo del film di Paolo Sorrentino.

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