Nutrire la Franciacorta
In un Paese dove lo sport preferito è la critica indistinta contro
tutto e tutti, e soprattutto contro ciò che è pubblico, il territorio
perde valore, importanza, e diventa preda di speculatori e inquinatori
di ogni ordine e grado. Non a Paderno Franciacorta (BS), comune virtuoso
che da anni si batte per fermare il consumo di suolo e tutelare il
paesaggio. Percentuali altissime di raccolta differenziata dei rifiuti,
efficienza energetica negli edifici pubblici, progetti per coinvolgere
attivamente i cittadini.
Sembrerebbe un’isola felice, in realtà si tratta di una comunità normale, con tutti i problemi e le contraddizioni figlie di questo tempo sbandato di crisi. Qui, però, si è sviluppata una spiccata sensibilità ecologica, frutto del lento ma costante lavoro dell’amministrazione comunale e del suo sindaco Antonio Vivenzi, che questa volta si è inventato un progetto semplice e straordinario: “Nutrire la Franciacorta”.
In pratica il comune mette a disposizione in comodato d’uso gratuito terreni demaniali inutilizzati, che vengono gestiti da una cooperativa sociale (“Clarabella”) per la coltivazione e il recupero di varietà autoctone quali ortaggi e cereali (frumento e granturco). In questo modo si cambia prospettiva, semplicemente. Nell’era del cibo fast, dell’agricoltura intensiva e dello spreco, ecco un’iniziativa che mette al centro la terra, e l’uomo, in un processo di lavorazione rispettoso e lento. Non a caso uno dei partner è proprio Slow Food, insieme ai comuni di Iseo, Corte Franca e Capriolo.
Precari e cassaintegrati potranno trovare un’opportunità occupazionale, grazie al legame con i servizi sociali degli enti locali coinvolti, che indicheranno volta per volta soggetti idonei alla cooperativa sociale. “Nutrire la Franciacorta” si rivolge anche ai privati, a tutti quei soggetti che hanno un terreno agricolo fermo, inutilizzato (perché magari pensavano di realizzarci l’ennesimo impianto fotovoltaico a terra, o un quartiere residenziale), su cui pagano cifre esorbitanti di IMU. Chi di loro sceglierà di mettere a disposizione un pezzo di terra gratuitamente riceverà in cambio uno sgravio fiscale e quindi un beneficio economico importante.
Al degrado e all’incuria si sostituisce quindi la cura. La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile. Lo diceva Alex Langer. “Nutrire la Franciacorta” è un pezzo di quel puzzle desiderabile.
* Marco Boschini, 39 anni, coordina l’Associazione Comuni Virtuosi, di cui è co-fondatore. Ha scritto diversi libri tra cui: “Nessuno lo farà al posto tuo” (EMI, 2013); “Viaggio nell’Italia della buona politica” (Einaudi, 2012); “La mia scuola a impatto zero” (Edizioni Sonda). Il suo blog personale è http://www.marcoboschini.it
Sembrerebbe un’isola felice, in realtà si tratta di una comunità normale, con tutti i problemi e le contraddizioni figlie di questo tempo sbandato di crisi. Qui, però, si è sviluppata una spiccata sensibilità ecologica, frutto del lento ma costante lavoro dell’amministrazione comunale e del suo sindaco Antonio Vivenzi, che questa volta si è inventato un progetto semplice e straordinario: “Nutrire la Franciacorta”.
In pratica il comune mette a disposizione in comodato d’uso gratuito terreni demaniali inutilizzati, che vengono gestiti da una cooperativa sociale (“Clarabella”) per la coltivazione e il recupero di varietà autoctone quali ortaggi e cereali (frumento e granturco). In questo modo si cambia prospettiva, semplicemente. Nell’era del cibo fast, dell’agricoltura intensiva e dello spreco, ecco un’iniziativa che mette al centro la terra, e l’uomo, in un processo di lavorazione rispettoso e lento. Non a caso uno dei partner è proprio Slow Food, insieme ai comuni di Iseo, Corte Franca e Capriolo.
Precari e cassaintegrati potranno trovare un’opportunità occupazionale, grazie al legame con i servizi sociali degli enti locali coinvolti, che indicheranno volta per volta soggetti idonei alla cooperativa sociale. “Nutrire la Franciacorta” si rivolge anche ai privati, a tutti quei soggetti che hanno un terreno agricolo fermo, inutilizzato (perché magari pensavano di realizzarci l’ennesimo impianto fotovoltaico a terra, o un quartiere residenziale), su cui pagano cifre esorbitanti di IMU. Chi di loro sceglierà di mettere a disposizione un pezzo di terra gratuitamente riceverà in cambio uno sgravio fiscale e quindi un beneficio economico importante.
Al degrado e all’incuria si sostituisce quindi la cura. La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile. Lo diceva Alex Langer. “Nutrire la Franciacorta” è un pezzo di quel puzzle desiderabile.
* Marco Boschini, 39 anni, coordina l’Associazione Comuni Virtuosi, di cui è co-fondatore. Ha scritto diversi libri tra cui: “Nessuno lo farà al posto tuo” (EMI, 2013); “Viaggio nell’Italia della buona politica” (Einaudi, 2012); “La mia scuola a impatto zero” (Edizioni Sonda). Il suo blog personale è http://www.marcoboschini.it
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