giovedì 16 gennaio 2014

Egitto: chiusi i seggi, 95 per cento di sì alla nuova Costituzione

La Repubblica 16 gennaio 2014

Una vittoria per il generale Abdel Fatah Sisi, capo delle Forze armate e nuovo uomo forte del Paese

IL CAIRO  - Altissima partecipazione al voto e una valanga di sì, si parla del 95 per cento di voti favorevoli alla nuova Costituzione egiziana. E' finito il conteggio dei voti per il referendum: i sì hanno superato la soglia del 95%, mentre l'affluenza si attesta attorno al 42%, (oltre 22 mln elettori). Un annuncio ufficiale è atteso entro le prossime 24 ore.
Si tratta di una grande vittoria per il generale Abdel Fatah al-Sisi, vicepremier e ministro della Difesa e capo delle Forze armate egiziane. Davanti ai seggi ormai chiusi centinaia di sostenitori del governo stanno intonando slogan a favore del nuovo uomo forte del Paese. Nelle elezioni del dicembre 2012 - vinte da Morsi - l'affluenza alle urne era stata solo del 33%, ora si parla di una cifra superiore al 50% della popolazione.
L'opposizione intanto continua a a esprimere dissenso contro il generale che fu posto a capo del Consiglio supremo militare proprio dal deposto presidente Mohammed Morsi. E' caduto nel vuoto l'appello a manifestare davanti al palazzo presidenziale a Heliopolis lanciato dalla coalizione dei sostenitori di Morsi: qualche centinaio di dimostranti, che hanno attaccato un checkpoint di polizia, sono stati presto dispersi dagli agenti a colpi di gas lacrimogeno.
Il secondo giorno elettorale non ha fatto registrare grandi incidenti. Almeno 78 sostenitori dei Fratelli Musulmani sono stati arrestati in Egitto con l'accusa di istigazione alla violenza e alle proteste per impedire lo svolgimento del referendum costituzionale. Lo ha riferito il ministero dell'Interno. I 78 si aggiungono ai 249 già arrestati martedì nella prima delle due giornate di voto, con 11 dimostranti uccisi. Il maggior numero di arresti, 52, è stato effettuato nella provincia meridionale di Minia, mentre altre 16 persone sono state arrestate a Sohag, sempre nel sud del Paese. Fermato anche, a tarda sera, un cameraman dell'Ap.
Intanto a Sisi è arrivato l'appoggio molto concreto dell'Arabia Saudita: Riad è il principale sponsor dell'Egitto del dopo-Morsi, con miliardi di dollari in aiuti che fanno impallidire quelli americani ed europei. Sisi, che ha studiato in Usa e Gb, è stato in passato attaché militare proprio in Arabia Saudita.

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