Tullio De Mauro
A Elio Vittorini chi oggi scrive in Italia deve varie cose, per
esempio il non fare frasi troppo lunghe. E deve anche un’immagine
suggestiva. Quel che uno scrive è sempre “un manoscritto nella
bottiglia”. Uno spera che oltre il mare ci sia qualcuno che raccoglie la
bottiglia e legge il messaggio.
Il ragioniere dello stato non legge questa rubrichina, ma la leggono i
figli e le stagiste che lavorano con lui. E forse gli hanno detto più
volte di quei due studiosi, uno statunitense e un coreano, Robert Barro e
Jong-Wha Lee, che un paio d’anni fa hanno pubblicato online A new data set of educational attainment in the world, 1950-2010.
Ne risulta tra l’altro che la crescita dei livelli di istruzione,
soprattutto mediosuperiore e universitaria, porta a un aumento non solo
dei redditi personali ma del prodotto interno lordo dei paesi. Ma,
chiede il ragioniere, come mai avviene questo miracolo? Perché aumentano
la creatività, il saper essere e il saper fare. Il ragioniere scuote il
capo: belle cose, ma difficili da scrivere in un bilancio di
previsione. Education at a glance 2013 gli viene incontro con l’indicatore A7 e i suoi calcoli e tabelle.
Nei paesi dell’Ocse i più alti redditi di diplomati e laureati si
traducono in maggiori ricavi e contributi fiscali. Nella loro vita di
lavoro i maschi rendono agli stati centomila dollari, le donne
sessantamila, tre e due volte più della spesa richiesta per istruirli.
Il ragioniere prende nota e una volta, se capita, lo dirà ai ministri.
Internazionale, numero 1016, 6 settembre 2013
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