giovedì 19 settembre 2013

Ricambio, ricambio, ricambio.

Riccardo Imberti

Matteo Renzi ha avuto l’ardire di dichiarare a Porta a Porta che Letta non può restare attaccato alla sedia, ma che deve fare le cose dichiarate in occasione dell'insediamento del  governo delle larghe intese. E’ bastato dire  ciò che pensa tanta gente di centrosinistra,  che il giorno successivo sono piovute critiche ovunque. Lo stesso è accaduto domenica dopo il suo intervento a Sesto San Giovanni alla chiusura della festa democratica con l’asfaltatura del PDL.
Non è che Renzi sia intoccabile e tutto ciò che dice ci deve andare bene, lo ripeto da tempo: stare dalla parte di Matteo non significa stare in caserma e obbedire agli ordini. Per noi significa lavorare e sperare che finalmente si realizzi quel rinnovamento della politica in cui tantissimi hanno creduto quando nacque  il PD di Veltroni. Le sue dimissioni segnarono uno stop a quel processo e da allora vani sono stati i tentativi di ripristinare le tradizionali forme di partito. Basti pensare ai risultati della segreteria Bersani; ha vinto il congresso contro Franceschini proponendo il partito di massa, diffuso sul territorio, fatto  di militanti e iscritti. Se guardiamo i dati del tesseramento 2012-2013 abbiamo chiara l'immagine del fallimento di quella proposta.
Con le dimissioni di Veltroni, si è creata nel centrosinistra un'area carsica che scompare per un periodo e ricompare  in ogni occasione che gli si presenta, esprimendo in forme diffuse e sorprendenti, il proprio pensiero sui temi della politica e della società. Ebbene, quell'area carsica pare riconoscersi in Matteo Renzi e nella sua proposta. Infatti, al di là dei termini, rottamazione, asfaltatura, attaccamento alla seggiola, rappresenta una idea di futuro per tante persone, dichiaratamente stufe e insofferenti nei confronti di una classe dirigente, che da troppo tempo, ha saputo cambiare simboli e loghi, ma non le facce e le biografie.
Accanto a questo ci stanno, liturgie consunte e le difficoltà di dare risposte ai problemi del Paese. Non parlo solo della crisi economica, questione difficile da affrontare per tutti, parlo dell'impegno solennemente dichiarato a mettere mano alla riduzione dei costi e dei privilegi della politica, alla riforma delle istituzioni e della legge elettorale.
Ma quando è troppo è troppo. Sono ormai mesi che Bersani e C stanno tentando, in tutti i modi, di mettere ostacoli, richiamare regolamenti ad hoc, al solo scopo di rendere impervia la corsa di Renzi alla segreteria del partito.  Sono giorni che sento  ripetere il vecchio ritornello del pericolo dell’uomo solo al comando e dichiarazioni sulla necessità di stabilire  incompatibilità tra segretario e premier. Mentre sto scrivendo leggo ancora di disaccordi nel PD sulle regole. Non se ne può proprio più!     
Ho riflettuto molto su quello che andavo leggendo delle notizie sul PD,  e ho deciso, per quel che vale il mio pensiero, di dire la mia. Nessuna pretesa di ergermi a difensore:  Renzi non ne  ha bisogno,  ho visto che lo sa fare molto bene.
Sono consapevole che nulla è trasferibile all’oggi di ciò che è successo in passato, ma, alcuni comportamenti  e reazioni si manifestano con una periodicità impressionante e in modo ripetitivo. Il rinnovamento dichiarato a parole viene smentito nei fatti e chi ha in mano il comando fa di tutto per mantenerlo. Oggi i protagonisti del disastro di questa stagione del PD sono ancora tutti lì a radiografare gli aggettivi, il look di Matteo e non hanno ancora capito, i Dalema, i Bersani e C. che la loro presenza è ingombrante anche per i loro candidati.
Qualche anno fa a Trento in occasione della settimana dell'economia intervistato da Ferruccio De Bortoli, l'allora ministro Padoa Schioppa, alla domanda sui giovani ebbe a rispondere: "sono i giovani che devono intervenire:non è mai successo che i vecchi abbiamo riformato la società. Per questo devono sapere che attraverso l'impegno devono creare le condizioni del ricambio; non si è mai visto che i vecchi si ritirino da soli".
Adesso caro Matteo è ora di fare l'affondo, vedrai che troverai tante persone, giovani e meno giovani, che ti aiuteranno in questa bella impresa.

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