Laura Venturi
Roma 27 febbraio 2014
Oggi in Direzione Nazionale votiamo l'adesione del PD
al Partito del Socialismo Europeo.
Io voterò a favore.
No, non è, come qualcuno sostiene, la vittoria di una parte del PD su un'altra componente.
Il PD di Matteo Renzi e' un partito ricco di valori e di suggestioni ed e' finalmente un partito non post democristiano o post diessino. E' un partito post ideologico, i cui membri si possono sentire parte di un grande progetto, senza sentirsi ex...elemento particolarmente rilevante per chi come me, e tante altre amiche e amici, non ha avuto tessere di partito prima del PD.
L'Italia e' un grande paese europeo e il PD e' un grande partito di sinistra, riformista e di governo.
In Europa i partiti della sinistra riformista stanno, pur con le loro peculiarità, dentro la grande e variegata famiglia del socialismo europeo.
Per quale motivo dovremmo rimanerne fuori? Perché non ci sentiamo una sinistra riformista o perché non ci sentiamo europei?
Non e' una resa da parte di nessuno, non e' la sconfessione di una storia. E non deve essere un’adesione formale e acritica.
Il socialismo europeo ha mostrato i suoi limiti, le sue debolezze e spesso, troppo spesso risulta elettoralmente minoritario in Europa. In questo sta la grande sfida del PD di Matteo Renzi: spronare il PSE a cambiare, ad essere più moderno, ad allargare i suoi orizzonti per tornare a vincere e provare a costruire una Europa più forte e più giusta.
Oggi il PD sceglie la sua casa naturale in Europa e le donne del PSE aprono a Roma il congresso dei Socialists and Democrats...
No, non è, come qualcuno sostiene, la vittoria di una parte del PD su un'altra componente.
Il PD di Matteo Renzi e' un partito ricco di valori e di suggestioni ed e' finalmente un partito non post democristiano o post diessino. E' un partito post ideologico, i cui membri si possono sentire parte di un grande progetto, senza sentirsi ex...elemento particolarmente rilevante per chi come me, e tante altre amiche e amici, non ha avuto tessere di partito prima del PD.
L'Italia e' un grande paese europeo e il PD e' un grande partito di sinistra, riformista e di governo.
In Europa i partiti della sinistra riformista stanno, pur con le loro peculiarità, dentro la grande e variegata famiglia del socialismo europeo.
Per quale motivo dovremmo rimanerne fuori? Perché non ci sentiamo una sinistra riformista o perché non ci sentiamo europei?
Non e' una resa da parte di nessuno, non e' la sconfessione di una storia. E non deve essere un’adesione formale e acritica.
Il socialismo europeo ha mostrato i suoi limiti, le sue debolezze e spesso, troppo spesso risulta elettoralmente minoritario in Europa. In questo sta la grande sfida del PD di Matteo Renzi: spronare il PSE a cambiare, ad essere più moderno, ad allargare i suoi orizzonti per tornare a vincere e provare a costruire una Europa più forte e più giusta.
Oggi il PD sceglie la sua casa naturale in Europa e le donne del PSE aprono a Roma il congresso dei Socialists and Democrats...
La Direzione si è espressa a favore con 121 voti, 1
contrario e 2 astenuti.
E'
davvero un buon inizio.
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