lunedì 10 febbraio 2014

L’ennesima settimana decisiva (ma stavolta un po’ è vero)

Mario Lavia 
Europa  

Renzi non esclude alcuna ipotesi, e infatti Guerini lancia l'idea di un governo di legislatura. Probabile colloquio fra il segretario e il presidente del consiglio
L’aggettivo è abusatissimo. Tuttavia per davvero questi sono giorni “decisivi” per capire qualcosa della sorte del governo Letta, delle reali intenzioni di Matteo Renzi, della continuazione (o meno) della legislatura. Proviamo a ricapitolare.
Probabilmente domani Enrico Letta salirà al Quirinale per un importantissimo confronto con Giorgio Napolitano. Il Presidente della repubblica – è noto – lavora per la stabilizzazione del quadro politico, la cui premessa passa per il rafforzamento dell’azione del governo. Sul “come” però è ancora abbastanza buio: il premier ipotizza di dare una scossa alla sua azione rinnovando parzialmente la compagine (si parla del cambio di due o al massimo tre ministri e di due o tre viceministri) e rimettendo mano al programma, sulla falsariga di ciò che è già contenuto nel documento “Impegno 2014″.
Non un Letta bis, dunque, ma un Letta 1 rimaneggiato e rilanciato nella sua azione: questo l’obiettivo del presidente del consiglio, confortato dal capo dello stato.
E Renzi? Renzi appare tuttora aperto a due possibilità: assecondare il rilancio del governo Letta, nei termini di cui si è detto; oppure accettare l’idea di una crisi di governo abbastanza “pilotata” che si concluderebbe con un suo insediamento a palazzo Chigi. La famosa “staffetta”, che tanti sostenitori annovera in molti ambienti, anche nel Pd.
Mentre il sindaco, in un’intervista ad Agorà, è parso escludere questa via («Chi me lo fa fare?») il portavoce della segreteria dem Lorenzo Guerini, sul Corriere della Sera, ipotizza un governo di legislatura – perché per fare le riforme «ci vuole tempo» – senza passare per le urne. «Capisco le sue resistenze (di Renzi-ndr) ma credo sia un dovere quello di verificare se un governo di legislatura non possa essere la soluzione migliore per l’Italia».
Impossibile pensare ad un contrasto fra il segretario e il portavoce della segreteria: è chiaro quindi che l’uscita di Guerini va letta come una conferma del fatto che Renzi tiene aperta la possibilità di un esecutivo da lui presieduto.
È probabile, anche se non confermato, che nella giornata di oggi Renzi e Letta avranno un nuovo colloquio, probabilmente per telefono, dato che il segretario si trova a Firenze.

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