Europa 11 febbraio 2014
«Il governo ha la batteria scarica dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata». Niente mezzi termini per il segretario Pd che, riunendo i deputati al Nazareno, parla di un partito «leale» con il governo» e propone di anticipare la direzione sul governo a dopodomani, giovedì 13: «C’è bisogno di un approfondimento in sede politica? Io ci sto, propongo inversione tra le due direzioni, giovedì facciamo quella sul governo», ha detto.
«Il governo ha la batteria scarica dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata». Niente mezzi termini per il segretario Pd che, riunendo i deputati al Nazareno, parla di un partito «leale» con il governo» e propone di anticipare la direzione sul governo a dopodomani, giovedì 13: «C’è bisogno di un approfondimento in sede politica? Io ci sto, propongo inversione tra le due direzioni, giovedì facciamo quella sul governo», ha detto.
Renzi ha fatto il paragone con un videogame: «Questa legislatura ha
utilizzato il 19 per cento della barra e ha davanti a se’ l’81 per
cento. La buttiamo via?». Perché «La questione sul tappeto è se questa
legislatura è nelle condizioni di utilizzare l’81 per cento del tempo
che le rimane per le riforme», ha proseguito il segretario del Pd, che è
intervenuto su riforme e legge elettorale.
Matteo Renzi non ha cambiato opinione e ha ribadito di fidarsi del
Pd sulla legge elettorale, ma avverte che se la riforma non
dovesse andare in porto salterebbe «l’Italia». Perché il problema, lo ha
spiegato all’inizio del suo intervento Renzi, è che «a un anno
dall’inizio della legislatura, la crisi istituzionale è ancora più
profonda»e «non abbiamo ancora dato una risposta a questa crisi». Ma
adesso c’è la riforma elettorale. «L’Italicum è la risposta che la
politica mette in campo per superare quella crisi, ma è anche la
risposta a spinte economiche e sociali».
All’indomani del colloquio con il presidente Napolitano e alla
vigilia della discussione alla camera sull’Italicum, il segretario del
Pd è quindi tornato sulle riforme nel loro complesso. «È un valore
straordinario scrivere le regole insieme», spiega Renzi, «questo accordo
è fatto con chi combattiamo e combatteremo alle elezioni». Si è anche
cercato di coinvolgere i Cinque stelle, «ho provato in tutti modi ad
aprire a Grillo, ma abbiamo avuto risposte sprezzanti», ha ricordato.
«Il nuovo sistema dà la certezza del bipolarismo, mette fine alla
litigiosità interna alle coalizioni e offre garanzie come il
ballottaggio», ha aggiunto Renzi. Che poi è tornato a sgombrare il campo
dalle polemiche sul governo: «Non c’e’ un problema tra il Pd e
il governo, siamo stati assolutamente leali. Il tema è tutto e solo
politico», ha chiarito. «La domanda è: il governo, così com’è aiuta il
percorso delle riforme o no?».
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