martedì 4 febbraio 2014

Brescia, rischio percolato nei campi: “Discarica piena e rifiuti non smaltiti”

Il Fatto Quotidiano
4 febbraio 2014

A minacciare l’ambiente è un liquido scuro, distillato di scorie della chimica e della siderurgia interrate in una delle prime discariche di rifiuti tossico-nocivi autorizzate dalla Regione Lombardia nel 1982: fango galvanico (cromo esavalente), fango da acidi (cromico e solforico), da abbattimento fumi, acque di verniciatura e tintoria, morchie oleose, terre di fonderia e di bonifiche, fanghi da impianti di trattamento chimico-fisico. Rifiuti industriali pericolosi che vengono da lontano.
Per tutti gli anni ’80 la discarica è stata la “fossa nera” della società Ecoservizi di Andrea Calubini, consigliere della Compagnia delle Opere lombarda e operatore tra i più esperti nello smaltimento dei rifiuti speciali (tuttora proprietario dell’area tramite la holding Intergreen Spa che nel ’99 ha affidato la discarica cessata alla Ve-part). La sua Ecoservizi fino al 2004 smaltiva da sola un quarto dei rifiuti industriali d’Italia e ora è di proprietà della Systema Ambiente dell’avvocato Manlio Cerroni, il ras della “monnezza” romana arrestato lo scorso 9 gennaio per traffico di rifiuti, che a Brescia ha la sua costellazione di società per i rifiuti pericolosi.

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